Il Gruppo SDF ha raggiunto nel 2023 il record di ricavi, superando i 2 miliardi di euro; un obiettivo annunciato nel piano strategico 2020-2025 della multinazionale bergamasca con sede a Treviglio, sul mercato con la produzione di motori e con i marchi di trattori e mietitrebbie Deutz-Fahr, Same, Lamborghini, le vendemmiatrici Gregoire e il robot per la viticoltura Vitibot.
Durante l’ultima edizione di Eima International, a Bologna, abbiamo scambiato alcune impressioni sull’andamento, a livello globale, del mercato delle macchine agricole, sui prodotti e sugli obiettivi di SDF nel medio periodo, con Alessandro Maritano, responsabile commerciale mondiale del costruttore italiano.
Un discorso tira l’altro e alla fine è uscita l’intervista che pubblichiamo di seguito che contiene anche alcune notizie, non ancora di dominio pubblico sulle strategie commerciali del Gruppo.
Alessandro Maritano, il fatturato 2023 di SDF ha superato le attese; da dove deriva la crescita?
Il dato record dei ricavi di 2 miliardi e 31 milioni di euro deriva in primo luogo dal piano strutturale di crescita programmato della nostra azienda e anche dall’effetto straordinario dell’exploit del mercato turco che ha raggiunto, nel 2023, i 488 milioni di euro contro i 194 dell’anno precedente.
Non si può continuare a crescere, i ricavi 2024 si assesteranno?
I dati a livello globale parlano chiaro; tutti abbiamo subìto una contrazione delle vendite in questo anno che sta per chiudersi, sia in Europa, dove dovrebbe scendere addirittura del 25%, ma anche in molte altre aree del mondo. Come SDF ci attendiamo una riduzione dei ricavi compresa tra il 15 e il 20%.
In Europa il vostro fatturato ha raggiunto 1.138 milioni di euro, il 56% dei ricavi li realizzate nel Vecchio continente che però sta mostrando difficoltà di assorbimento di macchine agricole.
Il nostro piano strategico è chiaro e parla di una riduzione della dipendenza del Gruppo SDF dai mercati europei. Prima del 2020 il peso del fatturato dell’Europa sul totale dei mercati era stabilmente sopra il 70%, probabilmente quest’anno, a chiusura, il peso del fatturato europeo e quello proveniente dal resto del mondo saranno equiparabili, assestandosi entrambi intorno al 50%.
Da tempo state spingendo molto sul marchio Deutz-Fahr che ha raggiunto ormai l’80% del fatturato complessivo; perché questa strategia?
Il discorso dei brand è ovviamente molto interessante e sfidante ma ci stiamo rendendo conto che il mercato, in realtà, ha già scelto; siamo arrivati ad avere l’80% del fatturato coperto dal marchio nero-verde senza pilotare le vendite. Deutz-Fahr è il marchio che è cresciuto di più in Europa e nel mondo, inoltre è quello che conserva un valore più alto, rispetto agli altri nostri brand quando parliamo di usato. In Italia il marchio ha avuto nel 2023 una penetrazione dell’8,6%.
Ci sono «rumors» che stiate per abbandonare la produzione di mietitrebbie nel sito croato di Zupanja; conferma?
Non lo abbiamo ancora annunciato ma la decisione è già stata presa. Le condizioni che hanno permesso di andare avanti con la produzione delle mietitrebbie fino a oggi non ci sono più. Queste macchine da raccolta erano state considerate dentro al Gruppo SDF strategiche a complemento dei trattori e per favorire il concessionario con un ampliamento della gamma.
Non abbiamo parlato di full line, ci state pensando?
Noi dobbiamo fare bene quello che sappiamo fare e cioè trattori per tutti i settori dell’agricoltura: siamo entrati nel mondo della viticoltura con un brand di robot e un altro di vendemmiatrici, inoltre produciamo motori. Capisco la sua domanda, noi collaboriamo da tempo, per varie attività, con alcuni costruttori di attrezzature ma non c’è mai stata l’intenzione di arrivare ad acquisizioni.
Tratto dall’articolo pubblicato su MAD – Macchine Agricole Domani n. 12/2024
SDF, focus su Europa e nuovi mercati
di M. Limina
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