L’indice dei prezzi dei fertilizzanti elaborato dalla Banca Mondiale ha registrato nel terzo trimestre di quest’anno un minirimbalzo del 5% (il confronto è con i precedenti tre mesi), dovuto principalmente a una ripresa dei prezzi dell’urea. Nonostante ciò, i prezzi dei fertilizzanti restano del 22% al di sotto dei livelli dell’anno scorso, una flessione ascrivibile a un’espansione della produzione mondiale e un ulteriore deprezzamento delle materie prime, a iniziare dal gas naturale.
Urea sotto i livelli 2023
Il prezzo dell’urea ha avuto un andamento particolarmente altalenante. Nel terzo trimestre del 2024 i prezzi sono aumentati di circa il 9%, mantenendo però un divario negativo del 7% rispetto allo stesso periodo del 2023.
Tengono i fosfatici ma calano i potassici
L’unico tra i fertilizzanti che spunta oggi valori più elevati di circa l’8% rispetto a un anno fa è il Dap (fosfato di diammonio), che sul fronte dell’offerta sta risentendo delle limitazioni alle esportazioni dalla Cina e delle minori spedizioni di ammoniaca dalla Russia, che l’Europa ha compensato con forniture, più costose, da Egitto, Marocco, Arabia Saudita e Stati Uniti.
Quanto ai concimi potassici, il mercato conferma un andamento deflattivo, con i prezzi scesi di oltre il 4% nel terzo trimestre 2024 e inferiori del 16% ai valori di un anno fa.
Intanto, l’International fertilizer association (Ifa) segnala che, nonostante i forti ribassi dell’ultimo biennio (quest’anno si prevede in media una flessione del 24%, dopo il –35% del 2023), i prezzi dei fertilizzanti restano superiori ai livelli precedenti l’emergenza pandemica del 2020.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 39/2024
In calo i prezzi dei fertilizzanti
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