Raccolto del riso in forte ritardo

Che il raccolto del riso sia in ritardo lo si capisce dalla crescita dei prezzi del risone.
Alle Borse merci l’industria scalpita, temendo che le piogge compromettano l’incremento delle semine registrato dall’Ente Risi.
Eppure, tutti dovrebbero sapere che questo ritardo non rappresenta una vera novità. In Italia, nei decenni scorsi, le mietitrebbie solcavano le risaie soprattutto in ottobre inoltrato. Il maltempo sta semplicemente riportando le lancette dov’erano prima. Con un corollario di fastidi.

Funghi e piogge limitano le rese

L’abbassamento delle temperature e l’umidità favoriscono la diffusione del mal del collo tardivo, causato dal fungo Pyricularia con problemi di resa nella fase di lavorazione.

Raccolto neanche a metà

I risicoltori non hanno tempo per pensarci. Sfruttano ogni ora di tregua che concede Giove Pluvio e le operazioni sono tutt’altro che agevoli, perché lunghe giornate di pioggia hanno minato la consistenza del terreno, impedendo alle mietitrebbie e ai pesanti carri a pieno carico di velocizzare la raccolta.
Non mancano gli argini che cedono. Una volta arrivati in magazzino, il risone bagnato va essiccato più a lungo. Aumentano i rischi di conservazione e i costi.
In questo scenario, la raccolta non è neanche a metà in Piemonte, dove si concentra la maggior parte della produzione di riso. Più avanti invece in Lombardia, anche se il Pavese sarebbe la zona d’Italia più colpita dai problemi di produttività.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2024
Le piogge rallentano la raccolta del riso
di P. Accomo
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