John Deere Summer Field Camp 2024

A Bessenbach (Germania), a una cinquantina di chilometri a est di Francoforte, il costruttore americano John Deere ha messo in campo, a disposizione della stampa specializzata, le ultime novità per il 2024 tra le quali l’ampliamento della serie 6M, la nuova serie di mietitrebbie a singolo rotore S7 e quella a scuotipaglia T5 e T6.

John Deere non ha tralasciato le novità tecnologiche relativo allo smart farming, settore in cui il costruttore americano fin dal 2002 (con l’introduzione dell’Autotrac e dell’Automatic Steering) continua a investire. Tra queste, il nuovo sistema di controllo Operations center e la tecnologia a supporto della guida automatica Autopath (Boundaries).

Cresce la famiglia dei 6M

Potenza, versatilità, semplicità di utilizzo senza rinunciare al comfort, sono gli aspetti su cui John Deere ha puntato nella serie di trattori 6M.

Per rispondere alle più ampie esigenze di impiego, i nuovi 6M comprendono 17 modelli suddivisi in 5 tipologie di telaio. Due per i più compatti a 4 cilindri: Short frame e Small frame e 3 per quelli a 6 cilindri con passo più lungo: Mid, Large e Extra Large frame.

La serie 6M è dotata di motori John Deere Power Tech, Stage V, a 4 cilindri (4,5 L) o a 6 cilindri (6,8 L), con sistema di gestione intelligente della potenza (IPM) sfruttabile in trasporto o alla pdp toccando fino i 281 CV (206 kW) con il modello di punta.

 

S7: la mietitrebbia predittiva

Con la nuova serie S7, John Deere definisce un nuovo livello di automazione nelle macchine da raccolta introducendo la funzionalità predittiva per la gestione in automatico della velocità di avanzamento in funzione delle condizioni del raccolto.

Quattro i modelli presenti all’interno della serie S7: 700, 800, 850 e 900, tutti con tecnologia di separazione assiale a singolo rotore. Il propulsore è il 6 cilindri JDX Stage V a singolo turbo da 13,6 L a eccezione del modello più piccolo (S7 700) che monta un 9 L. Le potenze massime vanno da 467 CV (344 kW) a 625 CV (460 kW) erogate a un regime motore ottimizzato per la raccolta (2.000 giri/min).

La serie S7 può essere allestita con il pacchetto tecnologico di automazione GSA (Ground Speed Automation). Questo sistema, di tipo «predittivo», determina, attraverso un algoritmo, lo stato del raccolto attraverso l’elaborazione dei dati provenienti dalle le mappe satellitari della biomassa e le immagini (altezza pianta e/o allettamento) fornite in tempo reale da una telecamera posizionata anteriormente sul tettuccio della cabina.

 

Nuove T5 e T6

John Deere alza il livello tecnologico delle mietitrebbie a scuotipaglia aggiornando la serie T5 e T6. Otto i modelli ora previsti:

  • 400, 500, 600 e 700 per quelle a 5 scuotipaglia (T5) con potenze max da 305 CV (224 kW) a 421 CV (310 kW);
  • 500, 600, 700 e 800 per quelle a 6 scuotipaglia (T6) con potenze max da 348 CV (256 kW) a 466 CV (343 kW).

Tutti i modelli sono muniti di motore John Deere JD9X a 6 cilindri e 9 L di cilindrata, ad eccezione del modello più piccolo che monta un 6,8 L.

Le mietitrebbie sono dotate anche di nuove tramogge per la granella che può essere estesa a richiesta fino a 13.500 L per le T6 e 11.500 L per le T5.

La cabina è ereditata dalla serie ammiraglia X9 con la possibilità di allestirla con le recenti soluzioni per lo smart farming di John Deere come il ricevitore StarFire 7500, il display G5Plus CommandCenter™ alta definizione da 12,8″, la connettività JDLink per l’efficienza operativa e una gestione semplice dei dati e l’Operations Center, un sistema di gestione di macchine e aziende agricole basato su cloud.

AutoPath Boundary

La funzione AutoPath Boundary calcola automaticamente tutte le linee guida dell’appezzamento, comprese quelle di svolta utilizzando i dati dei confini del campo, la larghezza dell’attrezzo e lo spazio desiderato per le svolte.

Il sistema consente anche di decidere l’orientamento delle linee in funzione delle esigenze agronomiche.

 

 

 

Tratto dall’articolo pubblicato su MAD – Macchine Agricole Domani n. 9/2024
JD Summer Field Camp
di A. Caroleo
Per leggere l’articolo completo abbonati a MAD – Macchine Agricole Domani