La Peste suina africana (Psa) continua a colpire duramente gli allevamenti italiani, con un drammatico aumento dei focolai a un anno dal primo caso rilevato nel Pavese, il 18 agosto 2023.
Solo nell’ultimo mese sono stati registrati 21 nuovi focolai, di cui tre nelle ultime 24 ore (dati aggiornati al 28 agosto). Le zone colpite includono le province di Novara, Milano, Pavia, Piacenza, Vercelli e Lodi.
Questo nuovo picco coincide con la recente nomina di Giovanni Filippini, ex direttore generale alla Salute animale presso il Ministero della Salute, a commissario straordinario per l’emergenza Psa. Filippini ha subito imposto misure restrittive per contenere la diffusione del virus, valide fino al 15 settembre: queste includono sorveglianza nelle aree di restrizione, divieto di movimentazione degli animali, controllo dei trasporti e delle condizioni di biosicurezza, indagini epidemiologiche e obbligo di notifica dei nuovi focolai.
Focolai e misure di contenimento
È importante notare che i tre nuovi focolai sono stati rilevati in allevamenti situati nella provincia di Lodi. Dal 1° agosto non sono stati registrati movimenti in entrata o in uscita di animali da questi allevamenti, riducendo il rischio di diffusione della Psa attraverso lo spostamento del bestiame. Le misure restrittive mirano a contenere il virus nelle aree colpite e a prevenire ulteriori contagi.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27/2024
Psa: la filiera chiede misure più efficaci
di A. Mossini
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