Vaste aree del Nord soggette a un sensibile eccesso precipitativo e vaste aree del Centro-Sud soggette a carenze pluviometriche talora rilevanti. Le conseguenze per il frumento dell’andamento meteorologico di quest’anno sono sotto gli occhi degli agricoltori: nelle aree del Nord ad anomalia pluviometrica positiva più spiccata il frumento ha manifestato sintomi di stress da eccesso idrico, che si sono tradotti in cali delle rese e in vari casi anche della qualità; al Sud invece la carenza idrica ha determinato sensibili contrazioni nei raccolti di grano duro.
Per comprendere le peculiarità pluviometriche del periodo 2023-2024 si può osservare la carta in figura 2, che descrive l’anomalia delle precipitazioni rispetto alla media 1991-2020, trentennio che l’Organizzazione meteorologica mondiale indica come normale climatica di riferimento per le analisi agroclimatiche.
Si notino in questo caso le aree in blu e violetto estese a gran parte del Settentrione e che evidenziano le zone in cui è piovuto in modo esagerato, dall’80 al 140% di quello che di norma piove nel periodo ottobre-giugno. All’opposto le aree con colori dal giallo all’arancio che interessano una vasta area estesa dal Lazio interno alla Sicilia individuano le zone in cui è piovuto dal 20 al 60% in meno rispetto alla norma.
Persi più di 20 q/ha
Sulla base di un complesso studio svolto dal Dicatam dell’ Università degli studi di Brescia presso l’azienda agricola Scaroni (Brescia) da ottobre a giugno 2024 è emerso che le rese conseguite, 64 q/ha con un tenore proteico (14,5%), avrebbero potuto raggiungere gli 88 q/ha in condizioni di precipitazioni “normali”, un risultato che sarebbe stato ben più appagante per l’imprenditore.
Maggiore attenzione alle sistemazioni
Su vaste aree del Nord Italia la stagione del frumento 2023-2024 si è rivelata eccezionale per l’eccesso di precipitazioni registrato durante il periodo colturale. L’esperienza indica che in tali condizioni il conseguimento di rese quali-quantitativamente interessanti è subordinato all’adozione di una serie di pratiche gestionali ad iniziare dalle sistemazioni idraulico agrarie basate su affossature permanenti correttamente dimensionate e su lavorazioni idonee a promuovere il drenaggio. A ciò si devono accompagnare tecniche colturali in grado di garantire la nutrizione della coltura e la difesa da malerbe, parassiti e patogeni.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2024
L’eccesso idrico al Nord Italia ha affossato la resa dei frumenti
di L. Mariani, R. Ataeidoost
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