Frumenti 2024: si salva solo il Centro Italia

Con notevole ritardo rispetto agli anni precedenti, si stanno finalmente concludendo le operazioni di raccolta del frumento duro e del frumento tenero in diverse zone d’Italia. Anche se non disponiamo ancora di dati ufficiali riguardanti quantità e qualità dei raccolti, una cosa è certa: l’andamento meteorologico è stato fortemente penalizzante, al Sud e sulle Isole per la carenza di piogge, mentre al Nord per il loro eccesso (vedi questo articolo).

La situazione al Sud…

In Sicilia le rese sono state disastrose nella parte orientale dell’Isola e appena accettabili in quella occidentale, mentre in Puglia la situazione è più differenziata, con produzioni «normali» nel Nord del Tavoliere e molto basse a Sud di Foggia e in Basilicata. In compenso la qualità al Sud è risultata abbastanza buona, con elevata vitrosità della granella e pesi specifici sopra la media, tant’è che la categoria «fino» del listino di Foggia è stata definita con un minimo di 80 kg/ hL (l’anno scorso era 78 kg/hL).

…in Italia centrale…

In Italia centrale l’andamento meteo è stato decisamente più clemente: le piogge hanno accompagnato quasi ovunque le colture in modo equilibrato, con alcune eccezioni. Nella fascia adriatica, e nelle Marche in particolare, le colture hanno «chiuso» il ciclo di maturazione in modo pressoché ideale, con rese molto elevate soprattutto nel Maceratese (punte fino a 70 q/ha nelle zone collinari). Anche se qualche pioggia tardiva ha parzialmente slavato la granella, la qualità risulta comunque superiore alla media degli ultimi anni. Il problema del basso tenore proteico è molto più accentuato sulla fascia tirrenica e in Umbria. Pure qui le rese sono state eccezionalmente elevate, anche in aree tradizionalmente non molto produttive, come la Maremma e la Tuscia viterbese (50 o addirittura 60 q/ha), penalizzando però fortemente il tenore proteico e in parte anche la vitrosità, con presenza di cariossidi bianconate.

…e al Nord

Vediamo ora la situazione al Nord. Le fortissime precipitazioni di maggio e giugno, soprattutto a Nord del Po, hanno causato un vero e proprio disastro da tutti i punti di vista.
Nella Pianura Padana centro- settentrionale i livelli di umidità dei terreni sono rimasti elevati per tutto il periodo di maturazione dei frumenti provocando, oltre a rese medio-basse, problemi qualitativi gravissimi sia sul frumento tenero sia sul frumento duro: pesi specifici ampiamente sotto la norma, elevata contaminazione da micotossine; granella con evidenti difettosità, quali chicchi volpati o comunque anneriti, pre-germinazione delle cariossidi.
Completamente diversa la situazione in Emilia (ad eccezione di Parma e Piacenza) e in Romagna, dove oltre alle rese eccezionalmente elevate si riscontra anche un livello qualitativo da buono a molto buono.

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 25/2024
Rese e qualità dei frumenti in balìa del meteo
di H. Lavorano
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