Le vendemmiatrici sono in continua evoluzione, anche se la struttura (trainata o semovente) è oramai definita da parecchi anni; quello che cambia sono alcune differenze costruttive che possono incidere su affidabilità e praticità, capacità di lavoro e capienza di raccolta.
Abbiamo testato la Gregoire GX3, vendemmiatrice trainata francese commercializzata dal Gruppo SDF, macchina pensata per le produzioni di pianura ma che si adatta anche a situazioni collinari, intuitiva ed essenziale, costruttivamente parlando, e che punta all’efficienza in campo.
Rispetto alla versione precedente G3, gli scuotitori della serie GX, per la loro conformazione e struttura, consentono di lavorare a una frequenza di circa 40 battute/min in meno al fine di tutelare maggiormente l’integrità della pianta pur garantendo lo stesso livello produttivo e qualitativo.
Il timone di aggancio all’occhiello del trattore è telescopico con regolazione idraulica per consentire di avvicinare o allontanare la vendemmiatrice alla trattrice in base alle condizioni operative e allo spazio di manovra disponibile.
Una particolarità è legata alla trasmissione del cardano che dalla trattrice va al blocco moltiplicatore-pompa; questo risulta essere leggermente inclinato verso il basso dalla parte della vendemmiatrice (di 15°) per agevolare i passaggi più difficili in presenza di pendenza senza andare a gravare sul movimento di giunti e crociere e mantenere il più possibile un corretto allineamento.
Per tenere monitorata la macchina in fase di lavoro, durante il riempimento delle vasche di raccolta e in fase di scarico sono presenti due telecamere esterne visualizzabili sullo stesso monitor. Il monitoraggio del riempimento delle tramogge avviene mediante un sensore ad ultrasuoni. Lo scambio di informazioni tra macchina e trattrice avviene via Isobus.
Durante la fase di scarico dell’uva la vendemmiatrice è in grado di sollevarsi idraulicamente in modo da consentire lo scarico del vendemmiato fino a una altezza di 3 m.
Abbiamo testato la Gregoire GX3 su Glera in un vigneto localizzato a San Donà di Piave (Venezia), la cui forma di allevamento era una spalliera impostata a Sylvoz con struttura costituita da pali intermedi e relative testate in Cor-Ten con sesto d’impianto di 2,70 m fra le file e 1,25 m da vite a vite.
La prova, con le caratteristiche tecniche e le impressioni del tester, è pubblicata sul n. 7-8/2024 di MAD – Macchine agricole domani.
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