Le op di Italia Ortofrutta negli Usa ricercano nuove varietà di nocciolo

 Italia Ortofrutta – Unione Nazionale insieme a un gruppo di tecnici di Organizzazioni dei produttori operanti nel comparto corilicolo: Agrinola, Aoa, Copront Ecolazio, Euronocciola, Cnp, Piemonte Asprocor e all’Università degli Studi di Perugia ha effettuato un viaggio studio in Oregon (Stati Uniti d’America) con la finalità di ricercare nuove varietà di nocciolo da testare in Italia per incrementare la competitività del comparto.

La piattaforma varietale italiana è ristretta a un numero modesto di cultivar e si rendono necessarie nuove soluzioni per adattarsi ai cambiamenti climatici che si manifestano sempre con maggiore frequenza ed entità come, ad esempio, le gelate tardive e i fenomeni di caldo estremo, nonché per migliorare la quantità e la qualità delle produzioni.

Saranno realizzati presso le op coinvolte diversi campi di confronto varietale uniformemente distribuiti sul territorio nazionale per testare il comportamento delle cultivar individuate durante il viaggio studio e di altre varietà, che lo stesso gruppo di lavoro ha individuato attraverso un’attività di ricognizione delle cultivar disponibili nei vari territori italiani.

Il gruppo di lavoro coordinato da Italia Ortofrutta è guidato dalla professoressa Daniela Farinelli della Facoltà di agraria dell’Università di Perugia, che ha la responsabilità scientifica del progetto e si compone anche dei tecnici delle op aderenti all’iniziativa garantendo il dialogo tra la componente scientifica e quella imprenditoriale, elemento essenziale per la realizzazione di un’attività di ricerca applicata efficace che possa risolvere le criticità che la parte produttiva si trova ad affrontare.

 

Intensa è stata l’attività nello Stato dell’Oregon, principale produttore delle nocciole degli Usa, dove il  professor Shawn Mehlenbacher, responsabile dell’Hazelnut Breeding Program dell’Oregon State University, dal 1969 si occupa del programma federale di miglioramento genetico delle nocciole.

Il gruppo ha appreso gli obiettivi del programma di miglioramento genetico degli Stati Uniti, le modalità di realizzazione ed ha osservato in campo il comportamento delle varietà americane e visionato le principali caratteristiche quali-quantitative delle nocciole prodotte.

Il World Plant Collections dell’Usda è il centro di ricerca Usa per la conservazione del germoplasma di centinaia di varietà di nocciolo provenienti da tutto il mondo. E’ stata effettuata una visita presso i laboratori di biologia molecolare e presso il campo aperto per osservare il comportamento delle varietà conservate dal centro. Tra le numerose varietà erano presenti anche tutte le principali varietà italiane.

 Il North Willamette Research Center rappresenta invece il centro sperimentale di contatto tra gli Istituti di ricerca e il mondo delle organizzazioni produttive statunitensi. Il gruppo ha avuto la possibilità di vedere il comportamento vegeto-produttivo delle varietà statunitensi e di conoscere le tecniche di gestione agronomica che vengono utilizzate. E’ stato possibile vedere come le stesse varietà si comportano utilizzando diversi sesti di impianto, forme di allevamento e una differente gestione irrigua.

Numerose sono state le visite presso le aziende di produzione e gli stabilimenti di lavorazione e sgusciatura come, ad esempio, la Northwest Hazelnut Company, George Packing company ecc. E’ stato quindi possibile visionare come viene gestito il post-raccolta delle nocciole, dalla selezione alla sgusciatura ed alla produzione id prodotti trasformati. Successivamente sono state visionate 4 distinte aziende agricole per consolidare la conoscenza del gruppo di lavoro sul comportamento delle varietà statunitensi e sulle tecniche agronomiche utilizzate.

 Grande soddisfazione per le attività svolte viene espressa da Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta: “Abbiamo coordinato un gruppo di op e tecnici altamente competenti, preparati curiosi e aperti al confronto e alle novità che sono state affrontate con spirito critico e costruttivo derivante dalla conoscenza del nostro settore. La realtà americana, seppur molto diversa dalla nostra, affronta per certi aspetti le stesse criticità dei nostri produttori, dalla carenza di manodopera, alle difficoltà commerciali fino agli alti costi di produzione. Gli americani hanno tuttavia indubbi vantaggi relativi al maggior utilizzo di fitofarmaci ed alla bassa pressione degli ambientalisti”.