Energie rinnovabili: spetta alle Regioni indicare le aree per gli impianti

Saranno le Regioni a individuare, entro 180 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero dell’ambiente sulle aree idonee, che il 7 giugno scorso ha avuto il via libera dalla Conferenza Stato-Regioni, le superfici dove è consentita l’installazione di impianti per le energie rinnovabili, con particolare riferimento al fotovoltaico a terra, oltre che all’eolico, sulla terraferma e con strutture in mezzo al mare.
Le Regioni, con il coinvolgimento degli enti locali, sono tenute a individuare quattro distinte situazioni:

  • le superfici e le aree idonee, dove è prevista una procedura accelerata e agevolata ai fini della costruzione e dell’esercizio degli impianti a fonti rinnovabili e delle relative infrastrutture;
  • le superfici delle aree non idonee e cioè i siti che presentano caratteristiche incompatibili con l’installazione di specifiche tipologie di impianti;
  • le superfici e le aree ordinarie che sono quelle dove è possibile realizzare impianti a fonti rinnovabili, ma attraverso i regimi autorizzativi ordinari;
  • infine è necessario individuare le aree dove è vietata l’installazione di impianti fotovoltaici con moduli collocati a terra.

A questo specifico riguardo il decreto ministeriale sulle aree idonee rimanda a quanto disposto dal decreto legge 15 maggio 2024 n. 63, varato dal Ministero dell’agricoltura e contenente, tra le numerose misure, quella sul divieto di installare impianti fotovoltaici tradizionali sulle superfici agricole.

 

Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 23/2024
Individuare le aree idonee per gli impianti ad energie rinnovabili spetta alle Regioni
Per leggere l’articolo completo abbonati a L’Informatore Agrario