Contro il caporalato e lo sfruttamento sul lavoro, il 25 giugno è stata organizzata e promossa dalle comunità indiane di Latina una manifestazione in ricordo del bracciante Satnam Singh, tragicamente scomparso pochi giorni fa.
«Satnam – ha detto il segretario generale della Fai-Cisl, Onofrio Rota dal palco della manifestazione – non è morto per un incidente sul lavoro, è stato ucciso dalla brutalità di un sistema, un sistema marcio che umilia le persone, le loro famiglie e le stesse imprese sane che operano nella legalità. Se oggi siamo qui è perché il dolore e la rabbia devono trasformarsi in qualcos’altro, devono diventare proposta, partecipazione, solidarietà».
«Quanto accaduto – afferma un comunicato di Coldiretti che ha partecipato alla manifestazione di Latina con una delegazione nazionale e locale – è una tragedia intollerabile, che inorridisce il mondo agricolo e conferma la necessità di combattere il caporalato attraverso pene severe e controlli rigorosi, controlli che colpiscano il lavoro nero e lo sfruttamento, per tutelare la dignità dei lavoratori».
«Davanti a fatti di tale e inaudita gravità – ha rimarcato in un comunicato il presidente della Copagri, Tommaso Battista – è difficile trovare parole adatte, ma allo stesso tempo non si può restare in silenzio, in quanto in gioco c’è molto più della tenuta economica delle imprese; per questo, ribadiamo la necessità, già avanzata in numerosi consessi istituzionali, non da ultimo nel confronto svoltosi nei giorni scorsi al Ministero del lavoro, di riprendere in mano, e promuovere a dovere, la piattaforma unica istituzionale per l’intermediazione della manodopera in agricoltura, lavorando al contempo per incrociare le banche dati a disposizione della Pubblica amministrazione».