Caporalato, dopo la tragedia di Latina riunione al Ministero del lavoro

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A seguito della tragica morte dell’operaio agricolo indiano a Latina, abbandonato agonizzante senza che nessuno gli prestasse i necessari soccorsi dopo un incidente sul lavoro, il 21 giugno presso il Ministero del lavoro si è svolto un incontro convocato d’urgenza dalla ministra del Lavoro, Marina Elvira Calderone, e dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida con le parti sociali.
«Il rifiuto del lavoro nero e del caporalato – ha commentato il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini al termine della riunione – sono due dei principi cardine che guidano la nostra azione sindacale. È chiaro che le eccellenze del nostro made in Italy devono essere legate non solo alla qualità indiscussa delle produzioni agricole italiane, ma anche alla qualità e alla dignità del lavoro e della vita dei lavoratori agricoltori».

Secondo Coldiretti quella che si è consumata a Latina è una intollerabile tragedia che inorridisce il mondo agricolo nazionale e conferma la necessità di tenere altissima la guardia contro il fenomeno del caporalato.
Servono pene severe e rigorosi controlli che colpiscano il lavoro nero e lo sfruttamento, portando alla luce quelle sacche di sommerso che peraltro fanno concorrenza sleale alle imprese regolari. Ma è necessaria anche una grande azione di responsabilizzazione di tutta la filiera – conclude Coldiretti -, dal campo alla tavola, per garantire che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali, ci sia un percorso di qualità che riguardi l’ambiente, la salute e il lavoro, con una equa distribuzione del valore.

«Il drammatico e barbaro incidente di Latina, costato la vita a un giovane bracciante agricolo, cui vanno purtroppo a sommarsi i tragici fatti di cronaca avvenuti nel Lodigiano, dove a spirare è stato un lavoratore appena diciottenne – ha dichiarato il presidente della Copagri, Tommaso Battista – testimoniano ancora una volta la necessità di continuare a lavorare con sempre maggiore determinazione sulla sicurezza e prevenzione degli infortuni in agricoltura, anche attraverso la formazione degli addetti ai lavori e il rinnovo di un parco macchine che in molti casi è a dir poco vetusto. Lo scioccante episodio avvenuto nella provincia laziale, che ha scosso profondamente l’intero mondo agricolo, richiama inoltre l’urgenza di continuare a stringere le maglie dei controlli contro i tristi fenomeni del caporalato e dello sfruttamento del lavoro in agricoltura».