La valorizzazione della biodiversità vitivinicola del Lazio è un impegno importante che richiede la collaborazione di tutti gli attori del settore. Regione Lazio, ARSIAL, cantine e produttori, consumatori, hanno un ruolo fondamentale nel preservare questo patrimonio e nel promuoverlo a livello regionale, ma anche nazionale e internazionale. Lo si è sottolineato in un convegno presso l’azienda sperimentale ARSIAL a Velletri.
Molto interessanti i dati presentati dai tecnici di ARSIAL. Tenendo conto della base ampelografica, il comparto vitivinicolo regionale conta 94 vitigni idonei: 49 a bacca bianca; 42 a bacca nera; 2 a bacca rosa; 1 a bacca grigia.
Il 70% della base ampelografica è a bacca bianca (Trebbiano toscano, Malvasia di Candia), 30% è a base ampelografica a bacca nera (Merlot e Sangiovese).
I vitigni autoctoni registrati sono 37 e investono 3.000 ettari della base ampelografica regionale ovvero il 17% del totale, con 250 cantine dedicate per una produzione di 150 mila hl di vitigno (26% sul totale di dop e igp). Però gli 8 vigneti autoctoni non a rischio di erosione sono coltivati su ben 2.300 ettari (il 77% della SAU di autoctoni), con 160 cantine per una rivendicazione di circa 100.000 hl di monovitigno (17% a Dop/Igp).
I famosi 8 autoctoni sono: Malvasia, Bellone, Cesanese D’Affile, Cesanese comune, Trebbiano giallo, Grechetto, Grechetto rosso, Verdicchio.
Approfondendo l’ubicazione dei vitigni autoctoni emerge che la maggior parte sono nell’agro romano (47%), seguono l’agro pontino (19%), l’agro ciociaro (18%), il viterbese (14%) fanalino di coda il reatino con appena l’1%).
Però se si analizza l’incidenza percentuale della superficie dei 37 vitigni autoctoni sulla superficie vitata totale provinciale in testa c’è Frosinone con il 43% (16% Roma, 14% Viterbo, 13% Latina, 7% Rieti).
Se si analizza in particolare l’incidenza percentuale della superficie degli 8 vitigni autoctoni non a rischio di erosione genetica sulla superficie complessiva dei 37 vitigni autoctoni del Lazio emerge che nell’agro di Roma raggiungono l’89% della superficie (76% Rieti, 73% Viterbo, 65% Frosinone, 62% Latina). In questo caso quindi più spazio alle varietà a erosione genetica viene dato a Latina e Frosinone.
Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.