Indipendentemente dalle caratteristiche costruttive della stalla, allo stato attuale i sistemi di alimentazione automatica richiedono un’area specifica per la preparazione della razione, detta anche «cucina», mutuando il concetto dall’allevamento suinicolo.
Si tratta sempre di un’area coperta all’interno o all’esterno della stalla, che può avere configurazioni diverse in funzione del livello di automazione desiderato. Nei casi più semplici prevede un trinciamiscelatore a punto fisso nel quale i fieni e gli insilati sono caricati utilizzando i mezzi convenzionali disponibili in azienda (trattore con pala, telehandler, ecc.), mentre i concentrati e gli integratori vengono solitamente convogliati per mezzo di coclee dai sili verticali posizionati nelle immediate vicinanze.
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Il flusso di lavoro prevede che gli alimenti grossolani e gli insilati vengano trasportati più volte al giorno, in funzione del numero di distribuzioni programmate, direttamente nel trinciamiscelatore dai luoghi di stoccaggio a lungo termine (fienili, sili orizzontali). La posizione di questi ultimi rispetto alla «cucina» e la possibilità di utilizzare attrezzature con grande capacità di carico influirà sui tempi di rifornimento del trinciamiscelatore e sui consumi di gasolio, rendendo il processo più o meno sostenibile in termini economici e ambientali.
Un livello di automazione più elevato prevede che i fieni e gli insilati vengano stoccati temporaneamente (3-5 giorni) in piattaforme di carico o contenitori da cui vengono automaticamente trasferiti nel trinciamiscelatore oppure, se pretrinciati, nel miscelatore-distributore quando deve essere preparata la razione.
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In alternativa, la «cucina» può essere costituita da un carroponte con benna di carico bivalve che si muove sopra l’area in cui sono posizionati i blocchi di insilato, i fieni e le granaglie secondo una logica a scacchiera. In entrambi i casi, i concentrati sono conservati in sili verticali e trasferiti mediante coclee.
In questo caso l’operatore deve garantire la disponibilità degli alimenti in «cucina» un paio di volte alla settimana, svincolandosi completamente dalle tempistiche della preparazione e distribuzione della razione.
Sebbene in questo caso la distanza dei luoghi di stoccaggio a lungo termine degli alimenti incida meno sull’organizzazione del processo, distanze brevi sono sempre vantaggiose. I contenitori di stoccaggio temporaneo e i distributori di concentrato devono essere facilmente accessibili per rendere il loro riempimento quanto più semplice possibile e lo spazio disponibile deve consentire le ordinarie operazioni di pulizia e manutenzione.
Le caratteristiche costruttive della «cucina» devono essere conformi agli standard di igiene e sicurezza per la conservazione degli alimenti. La struttura deve garantire una buona ventilazione, protezione dal calore e dalla luce solare diretta, dalle intemperie e dalla fauna selvatica.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 3/2024
Automatizzare l’alimentazione migliora ingestione e benessere
di F. M. Tangorra
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