A Medicina il punto sulla filiera del frumento

È stata sia l’occasione per vedere in campo le ultime novità del catalogo, sia un momento di riflessione sul rapporto dei vari attori per far funzionare una filiera di importanza centrale per il Made in Italy agroalimentare. La giornata in campo organizzata lo scorso 29 maggio da Società Produttori Sementi in collaborazione con Barilla a Medicina (Bologna), presso i terreni della Coop. agr. Lacme, ha infatti permesso ai tanti visitatori vedere dal vivo circa 50 varietà di frumento duro e tenero e di aggiornarsi sulle attività del gruppo sementiero detentore dei marchi Isea, Veneto sementi e PSB.
«Il nostro impegno sulla moltiplicazione del seme è passato da 6.500 ettari a circa 9.000 in pochi anni – ha esordito Tommaso Brandoni, presidente di Società Produttori sementi – su tutte le specie di nostro interesse, cioè cereali a paglia e leguminose. Oggi il marchio PSB è il primo a livello nazionale per le varietà di frumento tenero. con circa il 25% del mercato. e anche per il frumento duro con il 30%».

Da sinistra: Rolando Maglione, Emilio Ferrari, Tommaso Brandoni e Antonino La Magna

Il direttore commerciale del gruppo Antonino La Magna ha prima ricordato la separazione delle linee commerciali tra seme tecnico, destinato alle ditte sementiere, e seme R2, che viene distribuito tramite i rivenditori, per concentrarsi poi sulle novità a catalogo: «tra i frumenti duri destinati ai nostri clienti sementieri vanno segnalati Felsina, particolarmente adatto agli ambienti di coltivazione del sud Italia e caratterizzato da buona tolleranza verso le patologie e la virosi causata da SBCMV (virus del mosaico del frumento trasmesso attraverso il terreno), glutine, colore e vitrosità perfetti e peso specifico sempre molto elevato, e Fedele, varietà con stabilità produttiva in tutti gli ambienti, colore e peso specifico sempre al top, ottimo colore ed elevata vitrosità.
Tra i teneri le novità degne di nota, distribuite a marchio Veneto sementi, sono KWS Criterium, frumento di forza con ottima tenuta alle principali malattie, ottime rese e granella di qualità con P/L molto elastico, KWS Milanum, panificabile con profilo alveografico interessante, molto equilibrato ed eccellente peso specifico e tenuta alle malattie e Kws Constellum, tenero di forza adatto per gli ambienti del nord Italia e caratterizzato da una importante stabilità produttiva con parametri alveografici molto equilibrati».
La Magna ha concluso il suo intervento parlando del Progetto Seme Italia, che coinvolgerà le principali ditte sementiere clienti e che punta alla valorizzazione della genetica italiana del frumento duro.

Barilla punta sulla pasta premium

All’incontro in campo erano presenti anche Emilio Ferrari e Rolando Maglione, rispettivamente direttore acquisti grano duro e semola e responsabile acquisti grano duro Area Nord per il gruppo Barilla: «il mercato della pasta di grano duro si sta segmentando sempre di più e in Italia osserviamo una crescita costante per la quota premium – ha detto Ferrari – ma nella pasta di tutti i giorni il prezzo rimane un driver fondamentale per l’acquisto. Il marchio Barilla si trova nel mezzo tra queste due posizioni e quindi la valorizzazione della nostra pasta premium 100% da grano italiano resta un’attività centrale». «L’accordo triennale “Grano duro alta qualità”, firmato a gennaio dello scorso anno, ha fornito a Barilla grano duro di alta qualità dall’Emilia-Romagna per oltre 120.000 t, circa un terzo della produzione regionale, che ammonteranno a 360.000 in totale con l’annata attuale e la prossima – ha detto Maglione – è grazie agli investimenti sulle filiere come questo che Barilla oggi è in grado di offrire in Italia una pasta prodotta con grano 100% italiano. Inoltre stiamo sperimentando sul territorio delle novità importanti – ha aggiunto – tra cui la possibilità di stipulare delle assicurazioni parametriche nelle filiere per contrastare il problema della contaminazione da DON e della volpatura. Sollecito la Regione – ha concluso Maglione – a valorizzare con i bandi dello sviluppo rurale la filiera del grano duro, magari con interventi mirati ad ammodernare gli impianti per lo stoccaggio».

Lorenzo Andreotti