A fronte di un meteo che nelle ultime settimane ha letteralmente spaccato in due l’Italia, con il Sud sotto la morsa della siccità e il Nord ostaggio di nubifragi, grandinate e anche gelate, ci troviamo comunque nel periodo in cui si può già avere un’idea di come saranno, almeno al Nord, le rese dei cereali a paglia e, mai come in questa annata, sono state fondamentali le giuste scelte agronomiche in termini di nutrizione, diserbo e difesa, come evidenziato dai tecnici ospiti di una tavola rotonda organizzata dalla Produttori Sementi Polesani lo scorso 24 maggio presso l’agriturismo Oasi Bianca a Codigoro (Ferrara).
Annate come questa dimostrano come il lavoro di breeding delle aziende sementiere deve, per forza di cose, orientarsi verso varietà di frumento sempre più resistenti alle fitopatie fungine – ha detto Damiano Avondoglio, di Limagrain Italia. Anche sul fronte della resistenza agli stress idrici c’è molto da fare – ha aggiunto – ma con la complicazione di individuare un’areale siccitoso per la maggior parte dell’anno».
Diserbo e difesa sono stati al centro degli interventi di Mirko Guarise e Andrea Angeli, di Corteva: «per poter produrre bene con i frumenti è essenziale diserbare bene – ha detto Guarise – tenendo presente che le strategie vanno adattate sia alle mutazioni climatiche, sia all’evoluzione della flora infestante. Come Corteva oggi offriamo Zipar, erbicida di post emergenza per i cereali a paglia composto da una miscela di due principi attivi con diverso meccanismo d’azione, in grado di offrire quindi un controllo ottimale anche su infestanti resistenti agli erbicidi ALS (sulfoniluree, triazolopirimidine) e al 2,4-D».
«La difesa dalle malattie fungine non è più un opzione – ha aggiunto Angeli – e l’efficacia di un trattamento fitosanitario fungicida dipende dalle caratteristiche della sostanza attiva impiegata, che esplica un’azione diretta nei confronti del patogeno da colpire. Noi proponiamo Inatreq Active, un nuovo fungicida con un principio attivo rivoluzionario nato dai batteri. Protegge e preserva in modo estremamente efficace, senza resistenze incrociate con fungicidi già in commercio».
«Quest’anno i prodotti, sia per il diserbo, sia per la difesa, sono stati messi a dura prova – ha evidenziato Federico Casagrandi di Syngenta. Il cambiamento climatico deve rimettere al centro la sinergia tra buone pratiche agronomiche e corretto uso degli agrofarmaci – ha aggiunto – per evitare di “bruciare” le molecole a causa delle resistenze». Se il meteo è particolarmente avverso un aiuto in più può arrivare dai biostimolanti e dai fertilizzanti innovativi: «distribuito tra la fase di levata e inizio fioritura Pentac 5 Ala stimola e favorisce i processi fisiologici delle piante anche in condizioni particolarmente sfavorevoli, come scarsa luminosità e basse temperature – ha detto Giovani Piubello, di Diachem. Inoltre, l’impiego di Aminomix Vegetal, quest’anno è stato particolarmente utile su frumento, oltre che per riequilibrare il metabolismo in seguito a malattie, stress idrici e/o termici, svolgere un’azione veicolante nei confronti dei fertilizzanti (fogliari e radicali) e degli agrofarmaci».
«L’andamento meteo di questa annata, ma anche di quelle precedenti, sembra giustificare sempre di più un approccio alla concimazione organica o organo minerale – ha commentato Roberto Bonotto, di Fomet. Sia che si presenti un’annata particolarmente piovosa come anche siccitosa – ha aggiunto – la concimazione organica ti perdona eventuali errori. Sottolineo inoltre che la concimazione organica in presemina sui cereali, visti gli inverni sempre più miti e le primavere sempre più instabili, offre il vantaggio di non arrivare a ripresa vegetativa con piante affamate da carenza d’azoto o eccessivamente sviluppate». Arnaldo Bovolenta, titolare della Produttori sementi polesani, ha posto l’accento sull’importanza della qualità dei frumenti: «che sempre più deve diventare l’obiettivo primario della nostra cerealicoltura. Inutile scontrarsi sul fronte delle quantità con i grandi produttori internazionali, che di fatto fanno anche il mercato – ha affermato Bovolenta – molto meglio è inserirsi in filiere con le industrie di trasformazione che offrono contratti a prezzi definiti e sicurezza nella redditività».
Cosa chiedono gli agricoltori alla politica
All’incontro era presente anche Claudia Guidi, imprenditrice agricole e vicepresidente di Confagricoltura Ferrara, che ha fatto il punto sulle altre criticità che affliggono i cereali italiani: «prima fra tutte i prezzi, seguiti dal sistema assicurativo e dal giusto riconoscimento della qualità. Se sui mercati globali l’influenza degli agricoltori italiani è praticamente nulla – ha sottolineato Guidi – molto possiamo, e dobbiamo, fare per rivedere il meccanismo delle assicurazioni agevolate, inadatto alle esigenze della stragrande maggioranza delle imprese agricole. Sul fronte della qualità dobbiamo essere noi agricoltori i primi attori della promozione del nostro grano, vivendo la filiera da protagonisti. Guidi ha sottolineato con forza che l’agricoltura italiana non è di sussistenza, è una realtà composta da imprese che vogliono stare sul mercato ma che devono avere voce in capitolo per poter produrre per una filiera che ha fame di prodotti italiani.
Concetti a cui hanno fatto eco le conclusioni del senatore Bartolomeo Amidei: «è necessario porre l’attenzione della politica su queste ed altre problematiche, siamo consci che l’agricoltore ha bisogno dei mezzi per produrre ed è già pronto per farlo in modo sostenibile a livello ambientale. La presa di posizione attuale di questo Governo va in questa direzione, abbiamo detto sì alle tecnologie di evoluzione assistita (TEA) e ascolteremo con attenzione le richieste di modifica del mondo agricolo al decreto agricoltura».
Lorenzo Andreotti