L’assemblea generale dei consorziati del Parmigiano Reggiano ha approvato a larga maggioranza il bilancio consuntivo 2023 che si è chiuso con un utile di esercizio pari a 139.022 euro.
L’incontro ha inoltre previsto un momento di discussione aperto anche ai produttori latte incentrato sul tema del Piano di regolazione dell’offerta. L’assemblea è stata l’occasione sia per fare un bilancio del 2023, anno in cui è stata immessa sul mercato la produzione più alta della dop, quella del 2021 (4,1 milioni di forme), in un contesto legato alle incertezze macroeconomiche causate dai conflitti internazionali e al trend inflattivo che ha ridotto il potere d’acquisto delle famiglie, sia per definire la proposta per il Piano di regolazione dell’offerta 2026-2031, con l’obiettivo di dare continuità nei prossimi anni alle condizioni di equilibrio della produzione che si sono riaffermate dalla seconda metà del 2023.
L’evento è stato inoltre un momento di confronto sulle strategie di lungo periodo del Consorzio, in cui si è posto con forza il tema della qualità. Il 2023 è stato infatti l’anno in cui il prezzo del Parmigiano Reggiano si è molto avvicinato a quello dei competitor non solo per questioni quantitative, ma anche perché i prodotti hanno iniziato a competere in mercati in cui precedentemente non c’era concorrenza, come quello delle lunghe stagionature.
Infine, è stato sottolineato che il Consorzio dovrà utilizzare le proprie risorse anche per investire sulla crescita nei mercati esteri che, con una quota export nel 2023 pari al 43% e un aumento del 5,7%, rappresentano il futuro della dop. Per raggiungere questo obiettivo, si punta a una partnership sempre più forte tra produttori e commercianti, che dispongono di una rete vendite e della forza per affrontare i mercati internazionali.