Dopo settimane di calo ininterrotto su tutte le piazze, da inizio aprile le quotazioni del grano duro sulla borsa merci di Foggia sono in ripresa. L’ultimo recupero di ulteriori 10 euro/t porta la quotazione attuale a 345 euro/t e Coldiretti Puglia coglie l’occasione per ribadire alla filiera cerealicola nazionale una assunzione di responsabilità per la tutela del grano made in Italy in relazione all’ennesimo sbarco presso il porto di Bari di grano duro estero da una nave russa, la Pola Pelagia.
«Nel 2023 l’arrivo di grano duro estero in Puglia ha raggiunto quasi mezzo milione di tonnellate, il 1000% in più rispetto all’anno precedente, con un effetto dirompente sui prezzi pagati agli agricoltori pugliesi a causa di speculazioni e concorrenza sleale. La proposta della Ue di imporre dazi sul grano di Putin si tradurrebbe in una “stangata” da oltre 40 milioni di euro di dazi aggiuntivi sulle importazioni di prodotto dalla Russia – evidenzia Coldiretti – e risponde alle nostre richieste di tutela dei produttori colpiti dal drammatico crollo delle quotazioni causate dall’invasione selvaggia di prodotto straniero.
L’idea della Commissione di imporre dazi – afferma Coldiretti – è un primo passo verso uno stop deciso alle importazioni sleali, al quale devono essere aggiunte più risorse per i contratti di filiera del grano.
Con le quotazioni scese ampiamente al di sotto dei costi di produzione, a rischio è la sopravvivenza di 38.000 aziende agricole in Puglia, il Granaio d’Italia, e la sovranità alimentare del Paese con l’aumento della dipendenza dall’estero».
Prezzi in ripresa per il grano duro in Puglia
4 Aprile 2024