Diverse misure e/o metriche (tabella) si possono utilizzare per la definizione della longevità di una vacca da latte e possono essere ottenute a livello di mandria, ma anche a livello individuale.
Le diverse metriche di longevità possono essere classificate come metriche di permanenza o metriche di durata. Le metriche di permanenza hanno una natura binaria e indicano se una vacca da latte è viva in un determinato momento e possono essere aggiornate con la crescita dell’animale; ad esempio, se le vacche raggiungono la terza o più lattazione. Anche se queste metriche non forniscono un quadro completo della longevità delle vacche, uno dei loro vantaggi è che possono essere misurate in qualsiasi momento.
D’altra parte, le metriche di durata tengono conto delle fasi di vita completate degli animali. Ad esempio dal punto di vista della produzione, la vita di una vacca da latte può essere suddivisa in fasi iniziali (non produttive) e produttive.
Su questa base, la longevità può essere misurata come la durata della vita produttiva di una vacca da latte. Poiché le metriche di longevità tengono conto dell’intera fase della vita, possono essere calcolate solo quando tale fase è completata, il che rappresenta uno dei principali limiti. La maggior parte delle metriche sulla longevità delle vacche da latte non tiene conto in modo specifico della fase iniziale della vita, poiché in genere hanno come punto di partenza il primo parto.
L’indice di longevità è una metrica proposta che supera tale limitazione prendendo in considerazione sia la durata della vita di un animale, sia il tempo trascorso a produrre latte; pertanto, tiene conto dell’intero periodo di vita non produttiva (fase iniziale della vita) e dei giorni di asciutta di un animale da latte.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 1/2024
Perché la longevità va misurata in modo più completo?
di M. Cassandro
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