I dati Istat aggiornati a tutto novembre 2023 certificano un incremento delle importazioni di grano duro dalla Russia addirittura a quattro cifre (un anomalo +1.164%), che ha spinto i volumi ben oltre la soglia delle 400.000 tonnellate, a fronte di appena 32.000 registrate nel periodo gennaio-novembre 2022.
Stando a un’analisi del Centro studi Divulga sull’impatto delle guerre in corso sul sistema agroalimentare, le importazioni dai Paesi extra-UE sono aumentate, l’anno scorso, del 130%. A trainare questa crescita l’import di frumento duro proveniente da Turchia e Russia, divenute rispettivamente secondo e terzo fornitore italiano (il primato resta al Canada), seguite dal Kazakistan con un volume quasi triplicato.
La situazione riferita al commercio con la Russia, spiegano gli analisti, è cambiata radicalmente a partire da luglio, con l’avvio ufficiale della nuova campagna di commercializzazione dei cereali. Su un ammontare complessivo di 1,1 milioni di tonnellate di grano duro importate in Italia dai Paesi terzi (l’81% del totale europeo), il prodotto turco è arrivato a coprire il 37%, mentre quello russo ha raggiunto una quota del 31,4%. Una crescita che ha impattato sui prezzi del raccolto italiano 2023, scesi in maniera significativa, con le quotazioni che a gennaio 2024 hanno ceduto oltre 70 euro/tonnellata rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 8/2024
Grano duro, dalla Russia importazioni record
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