Tra il 1980 e il 2022, in Italia le perdite economiche causate da eventi estremi e da disastri naturali si attestano sui 210 miliardi di euro. Il dato impressionante emerge dal Focus Censis Confcooperative «Disastri e climate change conto salato per l’Italia» che certifica come negli ultimi 40 anni un terzo del valore dei danni provocati da eventi estremi nella UE sia stato «pagato» dall’Italia.
I cambiamenti climatici hanno prodotto danni per 111 miliardi di euro, di cui 57,1 per alluvioni; le ondate di calore hanno presentato un costo pari a 30,6 miliardi (14,6%) e le precipitazioni 15,2 miliardi di euro (7,2%). Siccità, incendi boschivi e ondate di freddo, invece, hanno causato danni per 8,2 miliardi. Dal Focus emerge come sia il comparto agricolo il settore più colpito, con una perdita netta nel 2022 di 900 milioni di euro rispetto al 2021, con una contrazione in valore dell’1,5%.
«La fotografia scattata dallo studio – ha commentato il presidente di Fedagripesca Confcooperative, Carlo Piccinini – conferma ancora una volta le gravi perdite subite dall’agricoltura italiana per via dei cambiamenti climatici e che mettono a dura prova la redditività del comparto. È opportuno ribadire quanto sia importante lo strumento delle assicurazioni nel comparto agricolo, che va opportunamente rilanciato. Proprio mentre gli eventi catastrofali continuano a minacciare le nostre colture, il sistema che doveva incentivare il ricorso alle assicurazioni è invece arrivato allo stremo, senza supportare adeguatamente i produttori».