Da quest’anno, le rendite catastali dei terreni torneranno a essere imponibili, rivalutate del 70% per quanto riguarda il reddito agrario e dell’80% per il reddito dominicale. Agli agricoltori professionali iscritti alla previdenza agricola non si applicherà però l’ulteriore rivalutazione del 30%, come invece avviene per gli altri soggetti.
La mancata proroga dell’esenzione Irpef è senz’altro la misura più penalizzante tra quelle previste in campo agricolo dalla legge di Bilancio per il 2024 entrata in vigore a fine dicembre scorso.
Un altro importante intervento di sostegno che non è stato confermato è l’esonero contributivo per i giovani agricoltori. Di contro, in positivo, il Governo ha previsto l’istituzione di un fondo di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni compresi tra il 2024 e il 2026 che il Masaf utilizzerà per intervenire in situazioni di crisi di mercato nel settore agricolo, agroalimentare, zootecnico e della pesca, quando alla base di tali fenomeni ci sono eventi non prevedibili. Il Masaf dovrà pubblicare dei decreti applicativi nei quali stabilire le condizioni di crisi, i beneficiari, i criteri e le modalità di erogazione delle risorse.
Da segnalare anche l’istituzione di una nuova misura che consiste nella erogazione da parte di Ismea di prestiti cambiari a favore delle imprese operanti nel settore ortofrutticolo, colpite da crisi di diversa natura nel corso degli ultimi anni. I finanziamenti, concessi a tasso agevolato, hanno lo scopo di assicurare la continuità aziendale. L’impresa beneficiaria può chiedere fino a 30.000 euro e restituire il finanziamento entro 5 anni, iniziando a rimborsare dopo 24 mesi dalla data di erogazione.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 1/2024
Legge di Bilancio, anche l’agricoltura deve tirare la cinghia
di E. Comegna
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