Ottimizzare gli input e massimizzare i risultati produttivi per garantire la sostenibilità economica delle aziende agricole, in una visione più ampia che guarda anche alla sostenibilità ambientale e al ruolo più generale dell’agricoltura nell’economia e nella società.
Questo il tema portante dell’evento tenutosi lo scorso 24 ottobre a Gravina in Puglia (Bari) su iniziativa di BASF Italia in collaborazione con l’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e con l’importante contributo tecnico-scientifico di Hort@, nata nel 2008 come spin off dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Piacenza, quindi acquisita nel 2022 da BASF, con l’obiettivo di trasferire alla pratica agricola l’innovazione proveniente dal mondo della ricerca.
Agricoltura 4.0 in aiuto al settore primario
In una prospettiva che vede l’agricoltura mondiale chiamata a garantire entro il 2050 la disponibilità alimentare per circa 10 miliardi di persone – in un contesto caratterizzato da minori disponibilità di terre coltivabili, ridotte risorse idriche, nonché dagli effetti dei cambiamenti climatici in atto – è tuttavia possibile trovare risposte e supporti importanti in una sempre maggiore diffusione di servizi di digital farming, che consentono di ottimizzare l’uso dei fattori produttivi, attuando quindi l’agricoltura 4.0 e i principi dell’agricoltura di precisione e sostenibile.
Da qui discende la necessità di assicurare agli agricoltori impegnati nelle diverse filiere agricole e agroindustriali servizi altamente qualificati per incrementare contestualmente competitività e sostenibilità, attraverso la diffusione e l’applicazione di sistemi di supporto alle decisioni (Decision support systems, DSS) in un approccio più ampio incentrato sul trasferimento dell’innovazione tecnologica nei settori delle coltivazioni agrarie intensive ed estensive, della zootecnica, delle produzioni agroenergetiche, con una particolare attenzione anche per i marchi di qualità e delle specifiche esigenze delle diverse filiere.
Se, dunque, il futuro del settore primario è digitale, BASF è già presente e aumenta costantemente i suoi investimenti per assicurare un importante contributo in questa direzione, con l’obiettivo di garantire un’agricoltura sostenibile, efficiente e resiliente.
L’evento pugliese, che ha fatto seguito a un’analoga iniziativa svoltasi alla fine del mese di settembre in Toscana, ha evidenziato come l’agricoltura digitale permetta di utilizzare dati e tecnologie avanzate per ottimizzare le pratiche agricole, monitorare le colture in tempo reale e prendere decisioni basate su informazioni accurate, per ridurre l’utilizzo di risorse come acqua e fertilizzanti, prevenire le avversità delle piante (sia malattie che insetti) e massimizzare le rese.
Serve formazione
L’utilizzo di satelliti, droni, stazioni meteo, sensori di diversa natura e collocazione, software dedicati per l’analisi e la gestione dei dati sono i principali strumenti operativi che caratterizzeranno sempre più l’agricoltura digitale, che necessita, tuttavia, di specifiche iniziative di formazione e assistenza tecnica, anche per superare le comprensibili resistenze di alcuni agricoltori che non hanno familiarità con queste tecnologie, da superare con un’adeguata attività di sensibilizzazione e informazione sui vantaggi e le opportunità che la digitalizzazione invece può offrire, illustrando a tal fine esempi concreti e casi di successo, ovvero sviluppando sinergie e collaborazioni tra agricoltori, istituzioni di ricerca, aziende e associazioni di settore per condividere conoscenze ed esperienze.
Non a caso questo ciclo di iniziative ha avuto come titolo «L’agricoltore, il più grande lavoro sulla Terra», in quanto BASF è consapevole del fatto che trattasi di un’attività sempre più complessa e rilevante, nonché ricca di opportunità, con gli imprenditori agricoli chiamati a intervenire in ogni momento nei loro campi, rispondendo nel contempo alle aspettative crescenti di un mercato in continua evoluzione, ma sempre prendendosi cura della terra e della natura, con un’attenzione costantemente rivolta anche alle generazioni future.
Nuovo impianto per agrofarmaci bio
BASF ha annunciato un imponente investimento presso il sito tedesco di Ludwigshafen destinato alla realizzazione di un nuovo impianto di fermentazione per prodotti fitosanitari biologici e biotecnologici.
L’impianto produrrà agrofarmaci innovativi, tra cui fungicidi biologici e soluzioni per il trattamento biologico delle sementi. La messa in servizio è prevista per la seconda metà del 2025. Lo stabilimento impiegherà 30 persone nelle attività di produzione, logistica, ingegneria e manutenzione.
L’impianto utilizzerà microrganismi per la conversione delle materie prime rinnovabili, come ad esempio il glucosio, nei prodotti desiderati, un processo noto come fermentazione.
Giovanni Tamburrano