Continua a diminuire la disponibilità di aree agricole nel nostro Paese. Nel 2022 sono stati eliminati altri 4.500 ettari, il 63% del consumo di suolo nazionale, con particolare riferimento ai seminativi, dove si sono concentrati oltre il 40% dei cambiamenti.
A dirlo è il Rapporto «Il consumo di suolo in Italia 2023», pubblicato dall’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), che presenta dati preoccupanti. Nel 2022, rispetto al 2021, sono stati infatti consumati complessivamente altri 77 chilometri quadrati, il 10% in più. Si tratta, in media, di più di 21 ettari al giorno, il valore più elevato degli ultimi undici anni, in cui non si erano mai superati i 20 ettari.
La maggior sottrazione di terreno si è avuta nella Pianura Padana, in particolar modo lungo l’asse Milano-Venezia e lungo la direttrice della via Emilia. Il fenomeno però rimane molto intenso anche lungo tutta la costa adriatica, dal Veneto alla Puglia specie nel litorale romagnolo, marchigiano e in Puglia.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 36/2023
Consumo di suolo sempre più elevato
di G. Vincenzi
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