Nel numero 35/2023 del 26 ottobre 2023 de L’Informatore Agrario, appare un approfondito studio di ARSIAL – curato da M. Catta, F. Schiavi, A. Macciocchi, L. Tacchi, C. Di Giovannantonio – sulla biodiversità zootecnica ed il mantenimento di razze autoctone che rischiano di scomparire. Un’attività fondamentale che impegna molte energie dell’Agenzia.
Nell’ambito dell’attività di ARSIAL di tutela della biodiversità e quindi di censimento, conservazione e valorizzazione delle risorse a rischio di erosione, ha notevole importanza quella riguardante la zootecnia.
Il patrimonio zootecnico a rischio di erosione genetica è un insieme variegato di razze-popolazioni strettamente associato a modelli di allevamento estensivo, che è importante anche per l’ambiente. Le razze autoctone di bovini, ovicaprini ed equidi valorizzano, con il pascolamento, suoli non lavorabili e non valorizzabili in modo diverso; ci sono praterie di notevole interesse ambientale, a loro volta oggetto di tutela naturalistica e paesaggistica, la cui conservazione è conseguibile solo esercitando il pascolo.
va sottolineato che marciano di pari passo la tutela della biodiversità zootecnica e la tutela ambientale del territorio.
Indubbiamente il miglioramento genetico limitato a poche razze autoctone performanti ed adatte all’allevamento intensivo a stabulazione fissa, hanno determinato una progressiva perdita del patrimonio zootecnico associato ad allevamenti estensivi, consolidatasi tra il secondo dopoguerra e l’inizio nel nuovo secolo.
Si conta che alla rarefazione del patrimonio di razze pabulari (da pascolo) sia associata la perdita di oltre il 30% degli habitat di prateria, rimboschiti in quanto non più utilizzati; inoltre, alla riduzione delle consistenze in valore assoluto, si somma l’impatto che ha avuto la modifica nei rapporti tra le specie in allevamento (sempre più a favore dei bovini e a detrimento degli ovicaprini, in relazione ai cambiamenti sociali in atto). Ciò ha ulteriori implicazioni sullo stato di conservazione dei pascoli in quota, per il diverso comportamento alimentare che hanno le specie in allevamento rispetto agli assortimenti floristici disponibili: la maggiore selettività che esercitano i bovini comporta infatti la necessità di una gestione attiva dei pascoli (recinzioni, sfalci, decespugliamenti) che deve essere necessariamente promossa e sostenuta, atteso che la conservazione delle praterie è di primario interesse pubblico.
A ciò si aggiunga che ci sono tutti una serie di fenomeni e situazioni che rischiano di aggravare la situazione per lo spopolamento rurale, il calo demografico ed il mancato subentro nella conduzione aziendale, che incidono soprattutto sulla diminuzione degli allevamenti ovicaprini.
La situazione non è facile però, il Lazio – anche grazie all’impegno di ARSIAL – resta la Regione europea che ospita il maggior numero di razze a rischio di erosione, cui è associata la più ampia Rete regionale di conservazione, con circa un migliaio di detentori, e la maggiore entità di risorse mobilitate nelle ultime due programmazioni PSR a favore della biodiversità agraria.
Al Registro Volontario Regionale, nella sezione Animale, sono attualmente iscritte 24 razze di interesse zootecnico; accanto a 12 razze già caratterizzate e munite di libri genealogici quasi tutte a diffusione sovraregionale ma in ogni caso a rischio di erosione genetica. Parallelamente, nell’ambito dell’attività di censimento sul territorio regionale, Arsial ha rinvenuto numerose popolazioni, tutte fortemente insularizzate ed in alcuni casi ridotte allo stato di reliquia.
In questi anni di attività – con il fondamentale sostegno delle risorse rese disponibili dalle programmazioni PSR oltre che da ARSIAL – sono stati avviati numerosi progetti di caratterizzazione morfologica, genetica e fenotipica con Enti scientifici ed Enti selezionatori, quale necessaria precondizione per recuperare e preservare il patrimonio zootecnico autoctono del Lazio.
Leggi l’inserto sulla biodiversità zootecnica (pdf)
Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.