Con 68.220 MW aumenta del 142 per cento la potenza per delle procedure di valutazione di impatto ambientale depositate sino al 30 giugno 2023, ma solo il 5,2 per cento però è arrivato a conclusione. Questo lo scenario che emerge dall’Osservatorio Via (Valutazione impatto ambientale) della Federazione nazionale delle imprese elettrotecniche ed elettroniche (Anie) sezione Rinnovabili di Confindustria, che ha elaborato i dati del Ministero dell’ambiente e sicurezza energetica (Mase) sulle procedure depositate, quelle analizzate e quelle concluse al 30 giugno di quest’anno. «Tempistiche disomogenee tra il ministero della Cultura e quello dell’Ambiente e sicurezza energetica. Il Governo continui a potenziare la struttura della commissione tecnica Pniec/Pnrr e del MiC» è l’appello di Filippo Girardi presidente di Anie.
L’Osservatorio sulle procedure Via
Le procedure analizzate dall’Osservatorio di fanno riferimento a quelle depositate presso le commissioni Via-Vas e Via Pniec-Pnrr del (Mase). Al 30 giugno 2023 le procedure depositate sono pari a 1.372 corrispondenti a 68.220 MW. E mentre nel 2022 si era registrata una crescita della potenza del 137 per cento sul 2021, nel 2023 la crescita della potenza rispetto al 2022 è pari al 142 per cento.
Dalle procedure analizzate si evince che la potenza degli impianti è così distribuita: 46,5 per cento di agrivoltaico; 32 per cento di eolico onshore; 14,6 per cento di fotovoltaico e, a seguire, 3,8 per cento di eolico offshore e 3 per cento di idroelettrico da pompaggio. Notevole anche la crescita nelle procedure analizzate dei sistemi di accumulo (Sda) abbinati a impianti a fonte rinnovabile, pari al 247 per cento nel 2023 rispetto al 2022; mentre nel 2022 rispetto al 2021 la crescita è stata solo del 6,4 per cento. Risulta però concluso solo il 5,2 per cento delle procedure depositate. Le procedure concluse sono così suddivise: 21,5 per cento risulta concluso positivamente, l’8,2 per cento risulta concluso negativamente, mentre il 70,3 per cento risulta “non specificato”; non si evince, cioè, se l’esito sia positivo o negativo.
Infine, dei 68.220 MW relativi alle procedure analizzate, ben 64.668 MW risultano ancora “in corso”. Tra le procedure “in corso”, la maggior parte risulta essere in “istruttoria tecnica” per complessivi 47.560 MW, mentre risultano in “verifica amministrativa” 6.842 MW.
Le tempistiche
Le tempistiche di valutazione del Mic sono più lunghe rispetto a quelle del Mase: per 4.011 MW è stato emesso il parere CTVIA (Commissione Tecnica di Verifica dell’Impatto Ambientale) e si è in attesa del parere del Mic. Inoltre, sovente i pareri sono in contrasto. Perciò si pone la responsabilità in capo alla Presidenza del Consiglio dei ministri, che ha sul “tavolo di lavoro” ben 1.995 MW in attesa di parere.