Taglia il prestigioso traguardo del mezzo secolo di vita Agribios Italiana, azienda specializzata nello sviluppo e nella produzione di fertilizzanti organici e organo-minerali con sede a Villafranca Padovana (Padova) e uno stabilimento a Canneto sull’Oglio (Mantova). Fondata nel 1973, lo scorso 18 ottobre l’azienda ha inaugurato il nuovo magazzino presso la sede mantovana, quasi 10.000 m² dedicati allo stoccaggio di sostanza organica, principalmente di origine zootecnica, per rispondere alla crescente richiesta di fertilizzanti organici e organo-minerali presenti nel catalogo professionale e in quello dedicato all’hobbistica a marchio «Il Paese Verde».
Un investimento di 5 milioni di euro che porta la struttura a 25.000 m² complessivi dotandola anche di un impianto di abbattimento polveri e odori.
«Lo stabilimento di Canneto sull’Oglio oggi rappresenta un asset fondamentale per fornire una sostanza organica di grande qualità – ha detto Giovanni Ravagnan, ceo di Agribios – indispensabile per rispondere alle richieste di riduzione di impiego dei fertilizzanti chimici del Farm to Fork europeo. Il tutto, inoltre, rientra a pieno in un’ottica di economia circolare, che vede restituire alla terra una materia prima di importanza fondamentale per ristrutturare e rigenerare i suoli».
Ricerca e sviluppo di nuove soluzioni
L’evoluzione del comparto agricolo nazionale di questi ultimi 50 anni è stata intensa e a dir poco radicale ma, la dinamica di utilizzo in campagna del letame e delle altre deiezioni zootecniche, da rifiuto a risorsa, testimonia un crescente rinnovato interesse verso i fertilizzanti derivati da queste materie prime, sempre più efficienti grazie alle tecnologie per la loro produzione e al lavoro della ricerca scientifica: «il nostro catalogo, composto esclusivamente da fertilizzanti organici e organo-minerali, offre soluzioni a 360° per la nutrizione delle colture – ha sottolineato Carlo Alberto Antoniazzi, direttore commerciale di Agribios – spaziando dai concimi classici a quelli inoculati con microrganismi passando per una gamma di fertilizzanti liquidi e idrosolubili arricchiti con biostimolanti. Inoltre, stiamo svolgendo in collaborazione con l’Università Cattolica e il nostro laboratorio dedicato una serie di prove per individuare dei consorzi microbici in grado di solubilizzare il fosforo nel suolo rendendolo disponibile per le piante tramite la produzione di enzimi come fosfatasi e fitasi».
«Siamo partiti in tempi non sospetti – ha concluso Ravagnan – fornendo all’agricoltura prodotti in grado di nutrire le colture in modo sostenibile e la mission dell’azienda resterà sempre la stessa: offrire fertilizzanti tecnologicamente e agronomicamente avanzati, riducendo nel contempo il loro impatto ambientale».
Lorenzo Andreotti