Il costo del carburante agricolo è aumentato di 0,20 euro/L in quindici giorni, denuncia Coldiretti Puglia. Un salasso che ha fatto fermare i trattori per le arature nei distretti cerealicoli e ha contribuito ad alzare i costi di irrigazione, già molto elevati. Significative le implicazioni anche sulla logistica e i trasporti, considerato che nell’agroalimentare l’88% delle merci viaggia ancora su gomma.
Quello che si delinea è dunque uno scenario preoccupante, osserva l’organizzazione agricola, nel rilevare che a fronte di una già conclamata crisi dei consumi alimentari la situazione potrebbe ulteriormente peggiorare. I numeri al riguardo sono incontrovertibili: l’inflazione, che nel reparto alimentare resta a doppia cifra, ha tagliato del 4,5% i quantitativi di cibo acquistati dalle famiglie, costrette però a sopportare un esborso maggiore del 7,3% rispetto ai livelli di un anno fa.
Difficile immaginare in una fase congiunturale così complessa per l’agricoltura italiana, devastata delle emergenze climatiche e in costante difficoltà nelle interlocuzioni con la controparte industriale e la grande distribuzione, un recupero anche parziale dei maggiori oneri dovuti al caro-carburanti.
La questione si pone anche nei rapporti con i contoterzisti, i cui servizi subiranno prevedibili rincari dovuti ai maggiori costi per l’acquisto del gasolio, peraltro nel pieno delle operazioni di raccolta del pomodoro da industria e nell’imminenza delle trebbiature di mais, soia e riso.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 27/2023
Caro-carburanti, nei campi sale l’emergenza costi
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