L’attività portata avanti da ARSIAL a tutela della biodiversità agricola del Lazio è stata inserita come esempio di gestione nel programma di formazione dell’ Erasmus Blended Intensive Program (BIP) dell’Università degli Studi della Tuscia, dal titolo Traditional varieties, from past to the future. Il corso è stato organizzato in modalità mista dal Dipartimento di Scienze agrarie e forestali (DAFNE) in collaborazione con l’Università Aristotele di Salonicco (Thessaloniki, Grecia) e Il Politecnico di Valencia (Spagna) con lo scopo di fornire a studenti internazionali di laurea magistrale uno sguardo multidisciplinare e multilaterale sulle prospettive di ricerca e le attività che ruotano intorno al tema delle “varietà tradizionali”.
In questa cornice è stato ospitato il seminario tenuto online il 9 giugno 2023 da Valentina Iacoponi che in rappresentanza del gruppo di lavoro sulla biodiversità agricola di ARSIAL ha illustrato le attività svolte dall’Agenzia per la tutela e la valorizzazione del ricco patrimonio di “varietà locali” individuato nella regione Lazio così come i meccanismi legislativi che definiscono il perimetro di azione dell’Agenzia per scongiurare l’erosione genetica di quanto censito fino a oggi (LR 15/2000 e Legge nazionale 194/2015).
Il seminario ha fornito l’occasione per affrontare il quadro teorico e normativo delle attività, ma anche per fare un bilancio dei risultati ottenuti dall’attivazione della legge regionale che dal 2000 a oggi ha consentito di censire, analizzare e iscrivere nel Registro Volontario Regionale 228 varietà locali di specie arboree ed erbacee, e 24 razze animali autoctone del Lazio. Un lavoro importante che si poggia sulla collaborazione attiva di oltre 3000 tra agricoltori e allevatori che hanno garantito la conservazione in situ di queste risorse genetiche che devono considerarsi da molti punti di vista, come “strategiche” per il futuro dell’agricoltura regionale.
I referenti tecnici per l’agrobiodiversità di ARSIAL, Paola Taviani e Francesco Pati, hanno invece seguito in campo le visite organizzate dal gruppo di ricerca coordinato dal professor Andrea Mazzucato del DAFNE presso alcune aziende del comune di Acquapendente, programmate nella giornata in presenza del 5 luglio. L’area dell’Alto Viterbese è particolarmente ricca di varietà locali di fagiolo e lenticchia e gli studenti hanno potuto così entrare nel vivo di ciò che significa la conservazione in situ. La prima tappa del tour si è svolta presso l’azienda agricola biologica di Luca Nardini. L’incontro ha permesso agli studenti di apprendere dalla voce diretta dell’agricoltore quali siano le fasi dell’intero ciclo produttivo di alcune varietà locali come il Fagiolo del Purgatorio, il Fagiolo Verdolino, la Lenticchia di Onano e di discutere le scelte agronomiche che ne garantiscono il miglior adattamento territoriale. Si è parlato delle fasi di post raccolta come la lavorazione, conservazione, destinazione d’uso (in parte per l’alimentazione animale, in parte umana). Di grande interesse la descrizione della fase cruciale della selezione del seme. La successiva visita ai terreni ha dato modo di osservare la messa in pratica di quanto illustrato prima, stimolando la curiosità degli studenti. In questa occasione, l’agricoltore ha segnalato e consegnato ad ARSIAL il seme di due accessioni di mais coltivate localmente che saranno sottoposte a caratterizzazione.
Il gruppo di studio si è spostato presso la struttura di un’importante azienda locale che raccoglie e trasforma patate – un’altra produzione rappresentativa della realtà agricola della zona –, per concludersi presso l’Az. Agr. il Cerqueto, iscritta da tempo alla Rete di conservazione e sicurezza gestita da ARSIAL (LR 15/2000). L’azienda non solo produce ma confeziona, etichetta e vende diverse varietà locali dell’alta Tuscia. L’incontro si è svolto presso lo stabilimento aziendale dove è stato illustrato il ciclo post raccolta: dalla ricezione, alla pulizia e confezionamento dei prodotti, con particolare attenzione alle varietà locali di cui l’azienda è detentrice.
La mattinata si è conclusa con un pranzo a base di prodotti locali preparati dalla cooperativa sociale Alicenova di Acquapendente.
E’ stata davvero un’occasione importante per far conoscere a livello internazionale la ricchezza della biodiversità agricola del Lazio, il valore della filiera che ne deriva e l’impegno di ARSIAL nella sua tutela, valorizzazione e promozione.