Francesco Vincenzi, presidente dell’Anbi, commenta così le ultime decisioni del Governo riguardanti le modifiche al Pnrr: «Il definanziamento di progetti previsti dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, tra cui alcuni per la gestione del rischio di alluvione e del rischio idrogeologico per 1 miliardo e 287 milioni, è una sconfitta per il sistema paese, arrivata all’indomani di tragici eventi, conseguenza della crisi climatica, che sta colpendo l’intera penisola e che non va sottovalutata, come ha richiamato anche il presidente della repubblica, Sergio Mattarella».
Prosegue Vincenzi: «le decisioni assunte dal governo erano amaramente prevedibili in un Paese dove occorrono mediamente 11 anni per realizzare un’opera pubblica. Ora contiamo nella sollecita concretizzazione dell’annuncio della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, per un piano nazionale di prevenzione idrogeologica».
Aggiunge Massimo Gargano, direttore generale di Anbi: «Nel nuovo quadro di impegni che si sta delineando verso l’Unione Europea ricordiamo che, a fronte di 149 progetti ammissibili a finanziamento dal Pnrr per 1.620.138.829 euro, ma solo 41 realmente finanziati per 517.364.139 euro, i consorzi di bonifica e irrigazione hanno ulteriori 10 progetti già ammessi a finanziamento in caso di disponibilità per 88.854.225 euro. Va, infatti, ricordato che, oltre ad essere conclusi e rendicontati entro il 2026, i lavori del Pnrr devono essere assegnati entro il prossimo 31 dicembre e solo progetti già in avanzato iter procedurale possono riuscirci».
«Ribadiamo pertanto la disponibilità di mettere da subito le progettualità e la dimostrata capacità operativa dei consorzi di bonifica e irrigazione a servizio del Paese. Ora più che mai occorre spendere presto e bene» conclude Vincenzi.