“A scuola di Pizzutello con Slow Food”: è questo il titolo dell’evento che si svolgerà sabato 27 maggio alle ore 10 al Museo della Città di Tivoli in via della Carità 1 (piazza Campitelli).
L’incontro è promosso da Slow Food Comunità delle Uve Pizzutello nel paesaggio tiburtino di Tivoli, in collaborazione con ARSIAL e Orti Agricoli Tivoli ed ha il patrocinio del Comune di Tivoli.
Insieme ai produttori storici, si parlerà di una possibile “ri-generazione agricola tiburtina“. La parola d’ordine è “conoscere”, perché conoscere significa custodire, promuovere e preservare.
Ad introdurre il seminario – inserito nell’ambito della manifestazione del Natale di Tivoli – sarà Gabriella Cinelli, vicepresidente di Slow Food Tivoli e Valle dell’Aniene per la Salvaguardia dei prodotti identitari e paesaggistici.
Per ARSIAL interverranno: Immacolata Barbagiovanni che parlerà su “La conservazione delle risorse genetiche vegetali per la tutela della biodiversità secondo i principi della L.R. n. 15/2000”; Renato Pavia che illustrerà gli “Aspetti tecnici ed agronomici nella coltivazione della vite Pizzutello”.
La prof. Franca Eletti approfondirà invece le prospettive della coltivazione, relazionando su “Quale futuro per il Pizzutello a Tivoli? I progetti con le scuole”.
Interessanti gli approfondimenti dei produttori storici, Antonio Del Priore e Elio Venarelli, sul Pizzutello come elemento fondamentale dell’economia tiburtina e sull’orto biologico nella tradizione contadina.
Quindi le testimonianze dei produttori Gianni D’Antoni, Carlo Innocenti, Bruna Grossi. I loro racconti permetteranno di approfondire l’attività produttiva, dall’impianto alla raccolta, le tecniche di coltivazione e produzione, i rischi del cambiamento climatico.
In chiusura il brindisi con il vino della Cantina Il Moro di Alessandro Luciani.
Negli anni sono stati tanti i progetti portati avanti da ARSIAL per il Pizzutello e gli altri vitigni autoctoni, fondamentali per la biodiversità e l’economia.
Il Pizzutello è il nome attribuito a diversi vitigni con i caratteristici acini dattiliformi, alcuni a bacca bianca, altri a frutto violaceo; il più importante è il Pizzutello bianco, che ha a Tivoli la più tipica zona di produzione.
La coltura del Pizzutello a Tivoli risale già ai tempi dei Latini. Plinio nel suo Historia Naturalis nomina queste uve “praelongis dactylis”, individuando nel Pizzutello un vitigno esclusivo della zona di Tivoli e Pompei. Nel 1845 in occasione della visita a Tivoli del Papa Gregorio XVI alle grandi opere di sistemazione e utilizzazione dell’Aniene, i tiburtini eressero in onore del Papa, sul ponte Gregoriano, un grande arco trionfale interamente rivestito di Pizzutello e Pergolese. Molti fanno risalire a questa data l’inizio della Sagra del Pizzutello.
Prodotto realizzato con il contributo del PSR Lazio 2014/2020 – Tipologia di Operazione 10.2.1 – Periodo Transitorio 2021/2022.