Prende corpo l’istituzione, presso il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria, del Registro dei crediti di carbonio agroforestali. La nascita del Registro è stata annunciata durante l’incontro «Tea e crediti di carbonio agroforestali, due esempi di agricoltura sostenibile», organizzato al Senato dal presidente della Commissione agricoltura, Luca De Carlo.
«L’istituzione del Registro dei crediti di carbonio agroforestali, in via di approvazione definitiva, consentirà di calcolare in modo scientifico e ufficiale l’ammontare dei singoli crediti detenuti da ciascun titolare di attività forestale o agricola, tali da potere essere monetizzati e garantire ai territori più svantaggiati nuove risorse che consentano l’erogazione dei servizi pubblici in aree altrimenti destinate allo spopolamento» ha affermato De Carlo.
«La definizione – spiega Stefano Vaccari, direttore generale del Crea – di uno standard nazionale per quantificare i crediti di carbonio derivanti dalle attività agroforestali è una priorità per l’agricoltura italiana. In un momento – aggiunge – in cui le strategie europee verso il settore impongono scelte dure e non sempre condivisibili sotto il profilo della sostenibilità socioeconomica, la norma promossa dal presidente De Carlo e approvata dal Senato, che istituisce presso il Crea il Registro pubblico dei crediti di carbonio generati su base volontaria dal settore agroforestale nazionale, è molto importante per consentire agli agricoltori italiani di creare un vero mercato di crediti di carbonio».
Nel suo intervento il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha rilevato che «Grazie alla collaborazione di tutti l’Italia in agricoltura, ma in particolare sui crediti di carbonio, è nella condizione di essere all’avanguardia rispetto all’Europa» perché da questo punto di vista «siamo un passo avanti, su questo come sulle strategie forestali».