Lollobrigida firma quattro decreti sulle farine di insetti

Foto: Wilhelm Thomas Fiege / insektenwirtschaft.de, CC BY-SA 4.0 , via Wikimedia Commons

Il ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha annunciato in una conferenza stampa congiunta, insieme al ministro del made in Italy, Adolfo Urso, e della salute Orazio Schillaci, che oggi sono stati firmati «quattro decreti che riguardano quattro diverse farine derivanti da insetti, ovvero cibi non tradizionalmente presenti nell’alimentazione».
«Ci si può nutrire di quello che più si ritiene idoneo ma per quanto riguarda la farina di grillo, locusta migratoria, verme della farina e larva gilla, pensiamo serva un’etichettatura che specifichi in modo puntuale e visibile quali prodotti hanno derivazione da questi insetti».

«Quello che i decreti prevedono – ha chiarito il ministro – è un’etichetta con provenienza del prodotto, i rischi connessi al consumo e il quantitativo di farine di insetti presente, ma abbiamo anche previsto scaffali appositi dove possono essere esposti all’interno dei negozi in modo che chi vorrà scegliere grilli, larve e locuste possa indirizzarsi lì e chi non vorrà farlo, come immagino la maggior parte degli italiani, potrà tenersi lontano».

Con questo provvedimento, ha aggiunto Lollobrigida, «in pieno accordo con le Regioni, garantiamo ai cittadini italiani la consapevolezza di quello che mangiano e facciamo dell’Italia una nazione all’avanguardia in questo senso». L’Europa ha autorizzato il commercio di farine con insetti ma «i cittadini devono sapere quello che mangiano, per questo prevediamo la certificazione in modo che chi vorrà consumarli potrà farlo ma chi non vorrà consumarli, potrà fare altrettanto».

Dal canto suo il ministro della salute Orazio Schillaci ha detto che «vigileremo con i Nas sul pieno rispetto delle disposizioni annunciate oggi per quanto riguarda la conformità dell’etichettatura dei prodotti che li contengono e che dovrà esser visibile e chiara.Chi acquista questi prodotti a base di farine di insetti – ha detto Schillaci – deve e sapere che c’è un rischio di allergia anche se adesso non sappiamo quantificare quanto nello specifico».

I decreti saranno ora notificati alla Commissione europea.