Una collaborazione fattiva fra politica e operatori del settore per costruire insieme una nuova visione del biologico, un settore che il Governo considera strategico per l’agricoltura e per tutto il Paese. Un progetto cioè per i prossimi anni che permetta di consolidare la leadership italiana a livello europeo e dare ulteriore slancio al comparto.
È questa secondo Luigi D’Eramo, sottosegretario al Ministero dell’agricoltura con delega al biologico, la strada per il futuro del comparto, che dopo l’approvazione della legge ad esso dedicata, attesa da oltre 15 anni, ora guarda alla prevista adozione del Piano d’azione nazionale con le strategie e gli strumenti innovativi per favorirne lo sviluppo.
«A fine luglio – ha dichiarato a L’Informatore Agrario D’Eramo – è stata avanzata una prima proposta. La versione definitiva del Piano d’azione nazionale, che il Masaf si accinge a predisporre, terrà conto dei contributi di Regioni e Province autonome, delle associazioni di settore e anche dei risultati della consultazione pubblica con la quale è stata interpellata la società civile. Tutti elementi che confluiranno nel piano triennale che ha una forte valenza strategica. Per questo ho voluto un tavolo programmatico che possa coadiuvare la sua evoluzione nei prossimi anni e che servirà a individuare soluzioni condivise rispetto alle sfide che ci attendono. Dopo l’estate promuoveremo come Masaf anche un convegno nazionale che accenda i riflettori su tutto il mondo del bio».
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 10/2023
D’Eramo: «Il bio italiano ha bisogno di un progetto»
di G. Vincenzi
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