Si parla oggi spesso di «management risk», la gestione del rischio, e nelle aziende i fattori di rischio negli ultimi anni sono molto cresciuti.
I più classici sono il rischio della volatilità dei prezzi del latte e delle materie prime, che in questi ultimi anni ha raggiunto livelli impensabili; un secondo aspetto è il rischio per le coltivazioni agricole, aumentato per la variabilità meteorologica, la siccità, incrociato poi con maggiori costi agricoli.
Oltre a questo poi, ogni azienda ha dei rischi propri: «Il mio acquirente latte è sicuro? È adeguato alle mie prospettive? Le mie strutture hanno futuro, sono adatte ai nuovi orizzonti? Il quadro dei miei smaltimenti è congruo rispetto ai nuovi obiettivi di impatto ambientale? I miei dipendenti e collaboratori sono sufficientemente fidelizzati e adeguati alle nuove sfide? Il rischio biologico e sanitario della mia azienda è sufficientemente contenuto? I debiti che ho sulle spalle sono adeguati e sto rientrando regolarmente da essi?».
C’è però un dato importante collegato con l’esposizione al rischio: il breakeven prezzo latte, cioè il prezzo del latte che farebbe pareggiare l’azienda nel suo complesso. L’innalzamento dei costi dell’ultimo anno ha fatto aumentare considerevolmente i dati di breakeven degli allevamenti.
Nel 2022 abbiamo registrato un aumento medio di oltre 6 euro per 100 litri di latte e un aumento della variabilità tra gli allevamenti. La «nuvola» nella quale cadono i valori di breakeven è di circa 30 punti. Capire dove ci si posiziona è fondamentale per quantizzare il proprio rischio d’impresa.
Partendo da questi dati è possibile individuare per il 2023 un’area di minor rischio d’impresa al di sotto dei 45 euro per 100 litri di latte. Per facilitare la comprensione del rapporto tra breakeven e rischio d’impresa analizziamo il grafico, che riporta la variabilità del breakeven di un campione di 100 aziende nei bilanci del 2021
Quest’area può essere divisa in tre livelli di rischio. Il rischio di impresa è un concetto legato alla gestione e alle scelte imprenditoriali nella conduzione di un’azienda, le quali concorrono a produrre risultati che possono essere positivi o negativi (profitti o perdite). Avere coscienza dell’area in cui si opera è la prima regola per potersi «spostare» in zone più sicure.
Tratto dall’articolo pubblicato su Stalle da Latte n. 1/2023
Nel 2023 il rischio d’impresa va gestito su più fronti
di M. Campiotti
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