I viticoltori di Bordeaux, colpiti dalla crisi del settore, hanno chiesto al governo francese un aiuto finanziario per l’estirpazione delle viti, nella misura del 10%, nella regione tra le più famose al mondo per la sua vocazione vitivinicola.
La crisi è iniziata durante le chiusure per pandemia e le ripercussioni del lungo stop sulle reti commerciali globali. A Bordeaux – il più grande vigneto certificato Aoc di Francia, con i suoi 110.000 ettari coltivati, di cui l’85% a rossi – le denominazioni meno prestigiose risentono particolarmente del crollo dei prezzi e di una sovrapproduzione stimata in un milione di ettolitri.
A partire dallo scorso dicembre sono state diverse le manifestazioni dei vigneron per chiedere allo Stato la distillazione di crisi per sovvenzionare la distruzione delle eccedenze di vino, che da quest’estate potranno essere trasformate in alcol per l’industria, la farmacia o la cosmesi.
Il governo, che inizialmente aveva chiuso un occhio sulle proteste, ha recentemente dato il via libera a un programma di distillazione delle scorte in eccesso nel 2023, per un costo di circa 160 milioni di euro. L’ultima campagna di distillazione di crisi Oltralpe risale al 2020, per aiutare i viticoltori francesi ad eliminare le eccedenze dovute al calo dei consumi causato dalla pandemia di Covid-19.