Il 2023 si preannuncia all’insegna dell’incertezza, ma con la giusta pianificazione anche le incognite possono trasformarsi in opportunità. Con questo spirito Cereal Docks, in vista della prossima campagna semine, ha avviato un progetto per promuovere la coltivazione del girasole in areali dove è meno impiegato, ad esempio lungo il bacino del fiume Po.
Si tratta di una scelta per rispondere alle richieste dell’industria agroalimentare, che chiede ingredienti di qualità, sicuri e di origine certificata, e per sfruttarne opportunità economiche e sicurezza di collocazione. Nonostante dal girasole nascano gli ingredienti di tanti prodotti alimentari, in Italia se ne coltivano solamente circa 120.000 ha, a fronte dei 600.000 che servirebbero per soddisfare la domanda.
L’Italia è quindi un Paese importatore e si espone a rischi geopolitici e di sicurezza alimentare. La proposta di Cereal Docks rappresenta un’opportunità da cogliere per una maggiore diversificazione produttiva, anche grazie a un supporto tecnico-varietale in linea con le esigenze industriali e con quelle delle aziende agricole produttrici.
Il girasole dà il meglio quando viene accompagnato da opportuni interventi agronomici. Una coltura «rustica» che con i giusti interventi può offrire efficienza, rese soddisfacenti e favorire l’utilizzo di tecniche agronomiche più sostenibili e rispettose delle risorse naturali. I vantaggi riguardano anche gli aspetti economici, con la garanzia di collocazione dei raccolti, diversificazione del reddito delle aziende agricole grazie alle rotazioni colturali, proposte commerciali e servizi dedicati.
Cereal Docks dà garanzia di continuità della supply chain perché la domanda di olio di girasole alto oleico da parte dell’industria alimentare continua a mantenersi vivace, sia in Italia che in Europa. La diffusione di questa coltura può rappresentare una valida soluzione per sopperire a una generalizzata carenza di olio di girasole e dei suoi derivati, diminuendo la dipendenza dalle forniture estere.