Quello che sta per iniziare sarà un anno molto importante per l’agricoltura dell’Unione europea. Il 2023 segnerà infatti l’inizio dei dibattiti sul budget UE e sulla politica agricola comune, che di quel bilancio rappresenta quasi un terzo. A giugno la Commissione europea presenterà la sua idea di quadro finanziario pluriennale 2027-2034 e la partita si annuncia quanto mai complessa. Se si guarda all’evoluzione degli ultimi decenni, un aumento dell’attuale livello degli aiuti Pac è fuori discussione.
Qualche mese dopo il bilancio, nell’autunno, la Commissione dovrebbe presentare la sua proposta di legge quadro sui sistemi alimentari sostenibili, nell’ambito della quale comincerà il dibattito sui contenuti della Pac post 2027. La riforma che entra in vigore il 1° gennaio, concepita nel 2018 ma sembra il secolo scorso, dà degli indizi: il futuro disegno della Pac sembra orientarsi verso la sostenibilità come contenuto qualificante, il «sistema alimentare» come contenitore e l’applicazione nazionale come metodo, che richiederà anni a consolidarsi.
Nel 2023 sono inoltre attese, entro giugno, anche proposte legislative sullo spreco alimentare. Nello stesso periodo è prevista la presentazione della legislazione sulle nuove tecniche genomiche, come la mutagenesi mirata o la cisgenesi, applicate all’agricoltura. Dopo anni di esitazioni, la strada sembra tracciata. «L’iniziativa manterrà un elevato livello di protezione della salute umana e animale e dell’ambiente, e contribuirà a un sistema alimentare più resiliente e sostenibile», si legge nel programma 2023 della Commissione europea, pubblicato lo scorso ottobre.
Tra le altre iniziative legislative previste nel 2023, la Commissione adotterà una nuova legislazione sulla gestione sostenibile dei suoli e in autunno proporrà una revisione delle regole sul benessere animale.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 42/2022
Un 2023 pieno di incognite per l’agricoltura europea
di A. Di Mambro
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