Il 29 novembre scorso, a Milano, è stata presentata la produzione 2022 di Fontina dop prodotta secondo il metodo «Estrema d’Alpeggio Valle d’Aosta – Extreme d’Alpage Valle d’Aoste», iniziativa che rispetta il disciplinare della dop e che prevede l’utilizzo di latte crudo d’alta quota, ottenuto da animali alimentati solo con erba di pascolo.
Il marchio commerciale, nato grazie ai fondi del Gal Valle D’Aosta, è di proprietà di Arpav, l’Associazione dei proprietari d’alpeggio, ed è il risultato di uno studio iniziato nel 2016 e supervisionato dall’Institut Agricole Régional della Valle d’Aosta, che intende valorizzare la Fontina prodotta sopra i 2.000 metri di quota, anche con l’obiettivo di proteggere e curare i pascoli di montagna e sostenere il sistema agricolo e zootecnico regionale.
«L’ambiente montano in cui operiamo – ha affermato Bernard Clos, presidente di Arpav – ha un equilibrio molto delicato, così come il nostro prodotto che realizziamo solo in un mese all’anno, da metà luglio a metà agosto. Sopra i 2.000 metri prima di questo periodo – ha aggiunto – c’è ancora la neve e subito dopo sopraggiunge nuovamente il freddo, che non permette ricrescita. In questo periodo le nostre bovine di razza Valdostana, si nutrono solo con erba di pascolo, senza alcuna integrazione, e acqua sorgiva. Sia la sovrapascolazione, sia l’abbandono distruggerebbero questo delicato ecosistema che siamo tenuti a mantenere in equilibrio. Per fare questo è necessario valorizzare la Fontina dop prodotta secondo il metodo ″Estrema d’Alpeggio Valle d’Aosta – Extreme d’Alpage Valle d’Aoste″ e riconoscere a chi ci lavora un giusto compenso, tenendo conto che si tratta di un lavoro estremo con orari serratissimi di soli 100 giorni all’anno».