Il disegno di legge di Bilancio per il 2023, che dovrà essere approvato entro fine anno, prevede misure giudicate interessanti per il settore agricolo. In particolare, un generale consenso hanno riscosso la proroga dell’esenzione Irpef sui redditi dominicali e agrari, il rinvio di plastic e sugar tax, la rideterminazione del costo di acquisto dei terreni con imposta sostitutiva e il fondo per l’innovazione in agricoltura, attraverso contributi e garanzie su finanziamenti, per favorire lo sviluppo di progetti di innovazione finalizzati all’aumento della produttività.
Per le imprese agricole – commenta Confagricoltura – è però essenziale che sia innalzata l’aliquota del credito di imposta su energia elettrica e gas naturale e che sia prevista la possibilità di accedere al credito per l’energia prodotta e autoconsumata così come avviene per le imprese classificate come energivore. Rimane prioritario, secondo l’Organizzazione, che gli interventi sul credito d’imposta riguardino anche l’utilizzo del carburante nel settore agricolo e della pesca nel primo trimestre 2023, mentre preoccupa l’assenza di interventi sulle aliquote di agevolazione sul credito d’imposta Transizione 4.0, che sarebbero dunque dimezzate rispetto al 2022, e della proroga del credito d’imposta Sud. Strumento di flessibilità utile, infine, sono i voucher introdotti per ampliare l’accesso delle aziende alla possibilità di utilizzo del contratto di prestazione occasionale, per quanto la complessità del mercato del lavoro in agricoltura, secondo Confagricoltura, comporti la necessità di intervenire primariamente sulla scarsità di manodopera ed i costi del settore, per i quali sarebbe utile estendere in parte anche alle imprese l’apprezzato taglio del cuneo fiscale.
«Una Finanziaria nel complesso positiva – è il giudizio del presidente di Coldiretti, Ettore Prandini sulla manovra ‘agricola’ del Governo – che va nella direzione di tutelare un comparto strategico per il Paese». Secondo Prandini però «esistono ancora margini di miglioramento nel corso dell’iter parlamentare in particolare per l’Iva sul settore zootecnico, la riduzione delle accise per i birrifici artigianali e interventi sulle agroenergie». Punto forte della manovra ‘agricola’, secondo Coldiretti, è il Fondo per la sovranità alimentare finalizzato a rafforzare il sistema agricolo e agroalimentare nazionale anche con interventi per valorizzare il cibo italiano di qualità, ridurre i costi di produzione per le imprese agricole, sostenere le filiere e garantire la sicurezza delle scorte e degli approvvigionamenti alimentari in caso di crisi di mercato. Per queste finalità – precisa Coldiretti – sono stati stanziati 100 milioni nel prossimo triennio, mentre un budget di 225 milioni è messo a disposizione di progetti di innovazione, dalla robotica alle piattaforme e infrastrutture 4.0, mentre viene istituito un fondo di 500 milioni per il 2023 per sostenere gli acquisti di prodotti alimentari di prima necessità destinato ai soggetti con Isee non superiore a 15.000 euro.
Infine, per Coldiretti è importante che contro il caro energia venga riconosciuto per il primo trimestre 2023 il credito di imposta in favore delle imprese agricole, della pesca e per i contoterzisti, pari al 20% della spesa sostenuta per l‘acquisto del carburante per la trazione dei mezzi utilizzati, credito di imposta riconosciuto anche per la spesa sostenuta per l’acquisto del gasolio e della benzina utilizzati per il riscaldamento delle serre e dei fabbricati produttivi adibiti all’allevamento degli animali.