Nonostante la lunga vicenda legale sia tutt’altro che conclusa, nei giorni scorsi Parmalat ha deciso di restituire le azioni della Centrale del Latte di Roma in suo possesso a Roma Capitale, come stabilito nell’aprile scorso da una sentenza della Corte d’appello.
Immediate le reazioni di Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil di Roma, che hanno giudicato la decisione «grave ed inaccettabile, in quanto presa senza alcun confronto preventivo volto a garantire la continuità produttiva del sito e la conseguente tenuta occupazionale. Si è così scelto di abbandonare al proprio destino quelle lavoratrici e quei lavoratori che per anni avevano contribuito, con la loro professionalità ed il loro lavoro, ad assicurare all’azienda utili e profitti, una decisione scellerata che condanniamo fermamente».
Per queste ragioni le organizzazioni sindacali hanno deciso di proclamare, per il 22 novembre prossimo, una prima giornata di sciopero dei dipendenti della Centrale del Latte di Roma con presidio in Campidoglio, sia per protestare contro le decisioni assunte dalla Parmalat, e le modalità con cui queste sono state prese, sia per avere dal Comune di Roma immediate rassicurazioni per quanto attiene la salvaguardia dell’occupazione e la tutela e valorizzazione di un marchio storico del territorio.