Per il 2022 il fondo grano duro potrà contare su una dotazione finanziaria di 24 milioni di euro, anziché di 10 milioni come programmato in precedenza. Formalizzata il 28 ottobre scorso con un decreto ministeriale, la decisione di rivedere le risorse assegnate al regime di aiuto che premia gli agricoltori che aderiscono ai contratti di filiera, utilizzando semente certificata per la produzione di grano duro e per il rafforzamento della filiera nazionale della pasta, è stata possibile grazie all’esistenza di fondi stanziati e non utilizzati per effetto delle insufficienti domande presentate dai soggetti beneficiari.
Oltre a ritoccare a 24 milioni di euro il plafond del corrente anno, il decreto ha anche stabilito le risorse per le annualità successive: 14 milioni di euro per il 2023, 12 milioni per il 2024 e 10 milioni dal 2025 in avanti.
Il regime di aiuto del fondo grano duro prevede un contributo massimo di 100 euro/ha per l’agricoltore che ha sottoscritto un contratto di filiera di durata almeno triennale, nel limite massimo di 50 ettari per azienda. La misura funziona secondo le regole del de minimis agricolo, in base al quale il beneficiario può ricevere un importo massimo di contributi pubblici, di qualsiasi natura, non superiore a 25.000 nell’arco di tre esercizi finanziari.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 38/2022
Più risorse al fondo grano duro per il 2022
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