Con decreto Mipaaf n. 528795 del 18 ottobre scorso, è stata concessa una proroga ai termini che le imprese di trasformazione del latte, bovino, caprino e ovino devono rispettare per quanto riguarda le dichiarazioni obbligatorie da registrare nel sistema Sian.
A seguito di segnalazioni intervenute da più Regioni e Province autonome italiane, circa le difficoltà di funzionamento della piattaforma informatica allestita per il caricamento dei dati e la conseguente difficoltà a rispettare la rigida tempistica prevista dalla normativa, con il rischio di sottoporre gli operatori al sistema sanzionatorio, il Mipaaf ha deciso di prorogare alcune scadenze stabilite nei decreti applicativi del 2021. In particolare, il primo decreto del 6 agosto 2021 riguarda le registrazioni della filiera del latte bovino, mentre il successivo decreto del 26 agosto fissa le disposizioni relative al settore ovicaprino.
Con il decreto del 18 ottobre scorso, le registrazioni trimestrali da parte delle aziende che producono prodotti lattiero-caseari, relative ai quantitativi ottenuti, a quelli ceduti e alle giacenze di magazzino che dovevano essere effettuate alla scadenza del 20 ottobre 2022, sono state prorogate al prossimo 20 gennaio. La nuova tempistica vale sia per la filiera del latte bovino sia per quella del latte ovicaprino.
Inoltre, sempre per andare incontro alle esigenze degli operatori lattiero-caseari, e in particolare ai primi acquirenti di latte ovino e caprino, la registrazione mensile nella banca dati del Sian dei quantitativi di latte consegnati dagli allevatori italiani e quelli acquistati direttamente dai produttori e da altri soggetti, comprensivi dei prodotti semilavorati, da compiersi entro il 20 di ogni mese, dovrà essere eseguita entro la data del 20 gennaio 2023. In precedenza, con decreto Mipaaf del 19 agosto scorso, il termine di scadenza era stato fissato al 20 settembre 2022.
Con il recente provvedimento ministeriale, in attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, gli operatori della filiera lattiero-casearia italiana (primi clienti e trasformatori) hanno a disposizione alcune settimane prima di entrare a regime con le incombenze relative al monitoraggio della produzione.
Filippo De Grazia