Gli strascichi ereditati dalla pandemia e le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina stanno impattando in maniera significativa sulle nostre abitudini quotidiane e su tutti i settori della nostra economia.
Occupandoci di agricoltura e in particolare di meccanica agraria, abbiamo deciso di approfondire il tema scambiando qualche battuta con Alessandro Malavolti, presidente della Federazione nazionale dei costruttori di macchine per l’agricoltura.
Lo scopo era quello di saggiare l’attuale stato di salute dell’imprenditoria agromeccanica nazionale e provare a intravederne il futuro.
Il periodo per il colloquio era perfetto in quanto di queste tematiche si parlerà abbondantemente anche durante l’imminente edizione di Eima International, che si svolgerà a Bologna dal 9 al 13 novembre prossimi e della quale FederUnacoma è organizzatrice.
Presidente Malavolti come valuta lo stato di salute attuale dell’agromeccanica nazionale?
Dopo la preoccupazione per un possibile fermo delle vendite dopo l’estate, tutto sommato notiamo invece che il mercato sta tenendo. Rimangono però enormi criticità sulle catene di approvvigionamento dei componenti che in molti casi non consentono di completare l’assemblaggio di macchine e attrezzature agricole, e mi riferisco in particolare ai componenti elettronici.
I prezzi delle materie prime e dei componenti si stabilizzeranno?
Nel mese di luglio avevamo assistito a una loro stabilizzazione ma nell’ultimo periodo le quotazioni di alcune famiglie di prodotti sono tornate a salire in maniera vertiginosa; penso alle materie plastiche, agli stampati in acciaio, ai materiali che subiscono trattamenti termici e a quelli verniciati. Per fare qualche esempio posso dirle che il prezzo complessivo degli acciai a caldo, degli acciai legati e della ghisa è cresciuto in un anno fra il 30 e il 40%, mentre quello delle plastiche è aumentato fra il 20 e il 30%.
Come si chiuderà il mercato dei trattori nel 2022?
Se riusciremo a consegnare un po’ di macchine ferme nei piazzali e ad evadere degli ordini che abbiamo in portafoglio, potremo finire l’anno con una perdita compresa tra il 10 e 15%, ma questa è una mia stima personale.
Cambiamo prospettiva; cosa significa l’appuntamento di Eima International per tutta la filiera?
Credo sia un momento di riflessione importante per tutta la catena agromeccanica e che arriva in un momento decisivo per il nostro sistema. Percepisco un’aria frizzante e positiva e le attese sono molto alte. Abbiamo riempito tutti i padiglioni; gli espositori saranno circa 1.500, oltre un terzo dei quali provenienti dall’estero. In molti ci hanno segnalato che attendono la visita di concessionari, importatori, rappresentanti di grandi aziende agricole per discutere di prezzi, di distribuzione e del futuro del comparto. La rassegna come sempre sarà un acceleratore di
relazioni e di business.
Tratto dall’articolo pubblicato su MAD – Macchine Agricole Domani n. 10/2022
Macchine agricole, le incognite del mercato
di M. Limina
Per leggere l’articolo completo abbonati a MAD – Macchine Agricole Domani