Il Piano strategico nazionale della Pac 2023-2027 è stato corretto secondo le richieste formulate dall’Unione europea e inviato a Bruxelles alla fine di settembre per la definitiva autorizzazione in vista della sua applicazione a partire dal prossimo 1° gennaio.
La revisione ha portato all’introduzione di numerose modifiche e integrazioni al testo originario, mantenendo però le scelte di base faticosamente formulate alla fine dello scorso anno.
Le decisioni di natura finanziaria sono state confermate, con l’aggiunta però dell’intervento di Regioni e Province autonome che, dopo aver conosciuto gli importi di competenza per attivare la politica di sviluppo rurale (riparto di giugno 2022), hanno provveduto a scegliere gli interventi da programmare, suddividendo i fondi disponibili, sulla base dei fabbisogni territoriali e delle sensibilità politiche.
Le scelte sulla componente di base del regime dei pagamenti diretti non hanno subito modifiche rilevanti, confermando così la convergenza interna all’85%, con tetto massimo dei titoli individuali a 2.000 euro, con riduzione del loro valore dal 2023 al 2026 non superiore alla soglia del 30%.
Alcune mirate integrazioni sono state individuate dal Mipaaf in relazione alla condizionalità rafforzata, al regime ecologico, al sostegno accoppiato al reddito. In particolare, si segnalano le novità che riguardano tre ecoschemi: il 4 che premia l’avvicendamento rafforzato sui terreni a seminativo, il 2 e il 3 relativi rispettivamente alle pratiche di inerbimento sulle colture arboree e al mantenimento in efficienza degli oliveti paesaggistici.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 31/2022
Pac: corretto il Piano strategico, ecco modifiche e integrazioni
di E. Comegna
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