Quattro province – Brescia, Cremona e Mantova in Lombardia e Parma in Emilia Romagna – producono ciascuna oltre il 5% del volume nazionale di latte e, nel complesso, sono passate in un decennio dal 33,7% della produzione commercializzata nel 2010-2011 al 36,9% nel 2020-2021.
Questi dati, assieme a molti altri uniti a puntuali analisi del comparto, sono contenuti nell’edizione 2022 del rapporto sul Mercato del latte pubblicato nei giorni scorsi, che l’Osservatorio sul mercato dei prodotti zootecnici (Ompz) di Cremona cura ininterrottamente a cadenza annuale dal 1995, per fornire uno strumento a supporto di tutti gli attori della filiera latte: istituzioni, strutture associative e operatori economici.
Il rapporto evidenzia una sensibile crescita produttiva a livello nazionale: la produzione commercializzata è passata infatti da poco più di 11 milioni di tonnellate del 2010-2011 a poco meno di 13 milioni del 2020-2021, con un incremento del 18%. Lo sviluppo della produzione nazionale è stato possibile grazie a una decisa crescita dell’export e una riduzione dell’import: tra il 2010 e il 2020 il saldo (negativo) degli scambi è calato da 5,36 a 2,79 milioni di tonnellate in equivalente latte, mentre in termini di valore si è addirittura ribaltato, da -1.543 a +243 milioni di euro.