Il 14 luglio tanti allevatori hanno invaso le strade della Lombardia per manifestare contro il gravissimo stato di crisi in cui versa da tempo la zootecnia nazionale e per protestare contro la gestione delle quote latte e soprattutto contro le multe che ne hanno fatto seguito.
«L’obiettivo – spiega il presidente della Copagri Lombardia e dell’Apl Pianura Padana, Roberto Cavaliere – è sensibilizzare i cittadini, la Regione Lombardia e il Governo sull’importanza di arrivare rapidamente a una soluzione condivisa che consenta di mettere fine a quasi trent’anni di incertezze ai danni dei produttori».
«Nei mesi scorsi – prosegue Cavaliere – abbiamo assistito a una dura azione di riscossione operata dall’Agenzia delle entrate nei confronti degli allevatori, con pignoramenti dei conti correnti e conseguenti effetti devastanti sulla produttività e sulla continuità aziendale. Tali azioni si sono perpetrate nonostante i recenti pronunciamenti della Corte di Giustizia UE, che appena qualche mese fa aveva dichiarato nulle tutte le annate oggetto di prelievi supplementari».
Cinque le richieste presentate alle istituzioni regionali e al Governo:
- l’annullamento di tutti i contributi previdenziali per un anno a tutti gli allevatori;
- l’annullamento del pagamento delle spese dei Consorzi di bonifica, con il conseguente indennizzo da parte pubblica agli enti, così da compensare i mancati introiti legati alle somme non percepite dagli allevatori;
- la ristrutturazione economico-finanziaria dell’indebitamento pregresso per le aziende zootecniche attraverso mutui trentennali a tasso fisso dell’1% con garanzie Ismea e il contestuale anticipo al 31 luglio 2022 del pagamento della Pac, comprese le risorse aggiuntive agli aiuti accoppiati, pari a circa 120 milioni di euro, stanziate per il pacchetto UE crisi Ucraina, più ulteriori risorse nazionali, da destinarsi anche alle aziende con multe quote latte;
- la convocazione urgente di un tavolo di crisi a Palazzo Chigi per definire e concordare delle proposte risolutive sulla questione quote latte che tengano conto dei pronunciamenti della Corte di giustizia UE e della evidente crisi in atto;
- il blocco immediato di tutte le riscossioni in atto operate da Agea e dall’Agenzia delle entrate, con il conseguente annullamento di tutti gli atti notificati da settembre 2021 a oggi.