Dopo l’estate dovrebbero aprire gli sportelli per la presentazione delle domande su due ormai tradizionali e conosciuti regimi di aiuto Ismea: il primo insediamento, con il quale sono concesse agevolazioni ai giovani che per la prima volta iniziano l’attività agricola, e «più impresa», grazie al quale sono erogati incentivi a giovani e donne che eseguono progetti di investimento aziendali.
Per quanto riguarda il primo insediamento, per cui è a disposizione un budget di 60 milioni di euro, il regime di aiuto funziona nell’ambito di un’operazione fondiaria, con il giovane di età compresa tra 18 anni compiuti e 41 anni non compiuti che acquista un fondo agricolo, grazie all’intervento di Ismea, usufruendo di un contributo in conto interessi nella misura massima attualizzata di 70.000 euro, dei quali il 60% erogabili alla conclusione del periodo di preammortamento e il 40% all’esito della corretta attuazione del piano aziendale.
Il regime «più impresa», invece, può contare su una dotazione finanziaria disponibile di 30 milioni di euro e si rivolge ai giovani di età compresa tra 18 e 41 anni e alle donne di qualsiasi età che presentano un progetto di investimento aziendale, con una spesa ammissibile non superiore a 1,5 milioni di euro, Iva esclusa, che prevede interventi per migliorare la produzione agricola, la trasformazione e la commercializzazione dei prodotti agricoli e investimenti per la diversificazione del reddito.
Le agevolazioni prevedono la combinazione tra mutuo agevolato a tasso zero, per un importo non superiore al 60% del costo dell’investimento, e un contributo a fondo perduto che può coprire fino al 35% della spesa. Nel caso di investimenti per attività agrituristiche e altri interventi di diversificazione del reddito agricolo si applicano le regole del de minimis, in virtù delle quali le agevolazioni non possono superare la soglia di 200.000 euro per beneficiario.