La sottomisura 4.3 – investimenti in infrastrutture irrigue del PSRN 2014-2022 è lo strumento attraverso il quale il Mipaaf, grazie al cofinanziamento dell’Unione Europea, tramite il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR), ha contribuito alla realizzazione di interventi sulle infrastrutture irrigue a carattere strategico nazionale per migliorare la capacità di accumulo delle acque, ridurre le perdite delle reti e introdurre innovazioni tecnologiche nella gestione delle risorse idriche, rendendo così più efficiente l’uso dell’acqua con una ricaduta sulla competitività delle produzioni agricole e zootecniche nazionali e delle filiere a esse collegate.
Orientata al risparmio idrico, per l’accesso ai fondi della sottomisura, infatti, tra le condizioni di ammissibilità, è stato previsto un risparmio idrico minimo da garantire, accompagnato dalla adeguata presenza di misurazione degli usi per quantificarlo e verificarlo ex post.
Ad oggi, la sottomisura 4.3 ha finanziato 45 progetti in capo a 28 beneficiari, per oltre 356 milioni di euro.
La maggior parte dei progetti prevede interventi sulle infrastrutture esistenti, intervenendo su più di 1.200 km di rete, di cui oltre 1000 km interessate da interventi di adeguamento e riconversione finalizzati a diminuire le perdite e a contribuire alla maggiore efficienza della rete idrica. L’efficientamento delle reti e dell’uso dell’acqua è stato conseguito anche mediante l’installazione di 101 misuratori al prelievo, più di 11 mila misuratori alla distribuzione e più di 6 mila sistemi di telecontrollo, per la misurazione dei volumi irrigui, in adempimento al Decreto Mipaaf del 31 luglio 2015 recante “Approvazione delle linee guida per la regolamentazione da parte delle Regioni delle modalità di quantificazione dei volumi idrici ad uso irriguo”.
Questi interventi, una volta a regime, permetteranno un risparmio idrico potenziale stimato in circa 235 milioni di metri cubi per ogni stagione irrigua, di cui il 68% (circa 161 milioni di metri cubi) ottenuto tramite la riduzione delle perdite dalle reti irrigue.
Tali volumi idrici sono destinati, per la maggior parte, a rimanere nei corsi d’acqua e a garantire un migliore approvvigionamento delle aree già irrigate (soprattutto nei periodi di scarsità idrica). Inoltre, per gli interventi che prelevano da corpi idrici in condizioni di criticità ambientali, garantiranno riduzione effettiva del prelievo d’acqua pari a circa 37 milioni di metri cubi, contribuendo agli obiettivi di tutela stabiliti dalla Direttiva quadro acque (Direttiva 2000/60/CE) e agli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030.
In termini di efficientamento delle aree irrigate, poi, la sottomisura 4.3 inciderà su di una superficie di oltre 546.000 ha, corrispondente al 18% circa della superficie nazionale attrezzata per l’irrigazione.