Dal 1° luglio scatta l’obbligo per gli operatori della filiera lattiero-casearia di registrare e comunicare ad Agea, tramite il sistema informativo, impiegando l’applicativo messo a disposizione dal Sian, le movimentazioni di materie prime, semilavorati e prodotti finiti, nonché i dati produttivi ed economici delle aziende interessate.
Il nuovo strumento di monitoraggio continuo nel settore, noto come «Caseificio Italia», scarica sulle imprese un ulteriore onere amministrativo, costoso e non semplice da gestire.
Sono interessate solo tre delle quattro filiere più importanti, quelle del latte bovino, ovino e caprino, mentre resta escluso il settore bufalino.
Gli adempimenti sono a carico dei primi acquirenti, delle imprese attive nella fase della trasformazione della materia prima in prodotti lattiero-caseari e, infine, anche dei «piccoli produttori», cioè gli allevatori che effettuano la vendita diretta del proprio latte e dei prodotti da esso ottenuti. Pertanto, la maggior parte degli allevatori, vale a dire quelli che si limitano a produrre latte bovino, ovino e caprino per cederlo, sotto forma di materia prima, a operatori terzi per la trasformazione e/o la commercializzazione, non sono chiamati a svolgere alcun adempimento.
I primi acquirenti sono tenuti a rendere la prima dichiarazione, riferita alle consegne di luglio 2022, entro il termine perentorio del prossimo 20 agosto.